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Notizie ANSA

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E' scoppiata la guerra... simulata N.78 11/06/2011

E’ scoppiata la guerra. Se vi capita di vedere uomini in mimetica armati di tutto punto aggirarsi nelle campagne non vi preoccupate. Non è scoppiata la guerra, ma una nuova mania che sta spopolando anche dalle nostre parti: il softair. Questo, più comunemente noto come "guerra simulata", è una nuova disciplina sportiva che da oltre dieci anni sta imperversando in Giappone e in America. Questo gioco di ruolo per adulti si sta diffondendo anche in Basilicata e in particolare a Matera conta già un nutrito gruppo di una ventina di persone. Di recente, infatti, è stato costituito il primo gruppo di questo genere; si tratta del “Softair Matera - I Legio Saxum”. L’associazione, presieduta da Eustachio Di Lecce, è in continua evoluzione e col passare del tempo sta registrando un successo inaspettato. Altri gruppi simili sono già presenti sul territorio regionale, in particolare a Bernalda, a Lavello e a Palazzo San Gervasio. Il gioco consiste nel simulare tattiche di guerriglia utilizzando abbigliamento e armi giocattolo ad aria compressa assolutamente identici a quelli utilizzati da chi la guerra la fa per davvero. Gli aspiranti Rambo so divisi in due schieramenti e si danno battaglia per attaccare e per difendere il fortino rappresentato da una bandiera. La guerriglia simulata attira un numero sempre più crescente di appassionati perché riunisce in sé vari aspetti: attività fisica all’aria aperta, problem solving, strategia, destrezza e spirito di squadra. In genere le missioni si svolgono di domenica in aree private e recintate. I campi da gioco possono essere di vario tipo: boschivi, sabbiosi e urbani. Ogni missione in genere dura circa trenta minuti e può essere impostata in infiniti modi; da un approccio meramente ludico a uno più sportivo, fino a quello puramente ricreativo. Esistono, pertanto, infinite tipologie di gioco, limitate solo dalla fantasia degli organizzatori che stabiliscono le regole d’ingaggio all’inizio della missione. Le tecniche di gioco comunemente più utilizzate sono: la cattura della bandiera o della postazione avversaria, il deathmatch a squadre, in cui vince chi elimina tutta la squadra (senza "rinascita" dei giocatori) o chi elimina più avversari (con "rinascita"), la liberazione di un prigioniero, la distruzione della squadra avversaria e il classico tutti contro tutti. Si possono organizzare, inoltre, scenari che riproducono azioni famose della storia militare o delle forze speciali. Nonostante l'apparenza bellicosa, il softair è innocuo, non violento e basato sul corretto confronto sportivo. Il gioco, infatti, è basato completamente sulla correttezza del singolo giocatore, poiché non esiste alcun modo per provare oggettivamente che l'avversario sia stato colpito; pertanto, è dovere del giocatore nel momento in cui avverte l'impatto del pallino avversario, alzare la mano, smettere di sparare e comunicare agli altri la propria situazione, indicando se sia stato colpito, ucciso o reso prigioniero. La cosa fondamentale da ricordare è che le missioni non si possono praticare su un terreno se prima non si è proceduto a formalizzare al proprietario la richiesta d’autorizzazione alla pratica sportiva. Praticare la guerra per gioco è quasi un modo per esorcizzarla. Diceva Gianni Rodari: “Chi vuole la pace, prepari la guerra”.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.78 11/06/2011