Basilicata sempre in emergenza N.78 11/06/2011
E’ un dato di fatto: la Basilicata è in emergenza rifiuti. L’ordinanza emanata dal governatore lucano Vito De Filippo non lascia spazio a interpretazioni. La decisione, presa d’urgenza, riguarda lo smistamento dei rifiuti dai comuni dell’area di Potenza centro verso altre discariche per un totale di circa 23mila tonnellate. La decisione era stata preannunciata già nell’ultima riunione dell’osservatorio regionale sui rifiuti. Lo spostamento dei rifiuti per ora è, dunque, unidirezionale: da Potenza verso Matera. Infatti, 7500 tonnellate saranno destinate alla discarica di Tricarico, altre 8mila a Pisticci, 4mila a Salandra, 1500 a Matera (per la precisione a La Martella) e solo 3500 resteranno nella provincia di Potenza con il conferimento nella discarica di Lauria. Questi conferimenti si dovrebbero esaurire nell’arco di sei mesi, allontanando definitivamente l’emergenza rifiuti. Sarà effettivamente così? In mancanza della definizione di un piano provinciale dei rifiuti e dell’individuazione di un sito unico provinciale che possa permettere di affrontare in maniera strutturale il fabbisogno dell’intera provincia di Matera, l’emergenza rifiuti sarà spostata nel tempo solo di pochi mesi e geograficamente solo da una provincia all’altra. Non mancano i malumori per questa decisione che rischia d’innescare una guerra della monnezza tra le due province lucane. L’assessore all’ambiente della provincia di Matera, Giovanni Bonelli, dal canto suo punta all’approvazione del piano provinciale dei rifiuti entro settembre; al bando gli inceneritori, mentre, sarebbero in via di definizione la costruzione di due impianti sul territorio provinciale: uno sull’asse Basentana, molto probabilmente a Pisticci, l’altro a Colobraro ai quali si aggiungeranno tre o quattro centri di trasferenza dei rifiuti. Un secco no arriva anche da Tricarico. La replica del neo eletto sindaco, Antonio Melfi, è perentoria: “Se al potere del Presidente della Giunta Regionale di emanare ordinanze per far fronte all’emergenza dei rifiuti della Basilicata bisogna dar rispetto, altrettanto bisogna fare nei riguardi dei cittadini della Basilicata, che non possono, per incapacità di chi ci governa a livello regionale, vivere in un’emergenza infinita. Tricarico dice no a questo atto di far confluire nella discarica di Contrada Foreste altri 7.500 tonnellate di rifiuti. Ha già dato molto: per ben 18 mesi abbiamo accolto nella discarica i rifiuti di tutto il potentino”. Evidentemente nella gestione globale della “rifiuti connection” lucana c’è più di qualcosa che non funziona: percentuali di raccolta differenziata tra le più basse d’Italia e d’Europa, un territorio ferito da discariche e comunità locali in conflitto tra loro. Si è passati da un costo per lo smaltimento dei rifiuti di 60 euro a tonnellata a 260 euro con un aggravio altissimo per le casse comunali di tutta la regione. In pochi anni la spesa per lo smaltimento è quadruplicata, costringendo i sindaci di tutti i comuni della Basilicata, loro malgrado, ad aumentare la TARSU. Quali potrebbero essere le strategie da adottare per uscire da questa situazione d’emergenza? In primis puntare sulla raccolta differenziata spinta porta a porta. Sarebbe necessaria, inoltre, una rapida realizzazione di una rete di centri di compostaggio (compost verde) ove conferire l’umido che, invece, in molti comuni che hanno optato per il dispendioso sistema della raccolta multimateriale non viene separato. A conti fatti queste misure costerebbero meno di quanto si spende attualmente per la gestione dell’emergenza e dello smaltimento. A chi giova, dunque, questa situazione?
Pubblicato sul settimanale Il Resto N.78 11/06/2011