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Attualmente redattore del mensile Mistero

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Notizie ANSA

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Il raptus della radio corre su facebook N.30 19/06/2010

Il sogno nel cassetto qualche volta può diventare reale. Basta un computer, un collegamento internet veloce, l’accesso al social network Facebook, un paio di microfoni, la passione per la musica e la voglia di fare e il gioco è fatto. E’ quello che è successo a un gruppo di giovani di Bernalda in provincia di Matera. Hanno messo in piedi in pochi giorni quello che tecnicamente si chiama web radio. Hanno rispolverato la passione per le radio libere degli anni settanta con l’aggiunta di un pizzico di modernità. La radio non va più on air ma on the web grazie al flusso di streaming internet. Abbiamo raccolto le prime impressioni di questo successo inaspettato da Giovanni Paradiso, una delle voci della radio.

Radio Raptus. Perché questo nome?    Abbiamo preso spunto dal film “Radio freccia” di Luciano Ligabue. Ci piaceva l’idea del film che narrava la nascita di una radio libera in una realtà molto simile alla nostra cioè in un piccolo paese di provincia.

Com’è nato questo progetto?                                                                                                                                                        Il progetto è nato un pomeriggio in una delle riunioni del nostro gruppo politico i Giovani Democratici. Cercavamo un modo originale per aggregare il maggior numero di ragazzi, compreso quelli che per vari motivi si sono allontanati da Bernalda, attorno ai nostri progetti che non sono solo di natura politica. Vogliamo dimostrare che con impegno e buona volontà si può cercare concretamente di fare qualcosa di buono e costruttivo. Non accettiamo l’idea che Bernalda sia “un cimitero culturale”come qualcuno l’ha definito. Anche per questo abbiamo deciso di metterci la faccia, anzi in questo caso la voce.                                        

Qual è la filosofia di base della vostra radio?

Il nostro slogan è: Radio Raptus libera radio in libero paese. Il nostro intento è quello di creare un canale indipendente senza imposizioni da parte di nessuno. Ci piace l’idea di una radio che funga da amplificatore delle nostre istanze, dei nostri pensieri, dei progetti e dei nostri sogni. Vogliamo “passare” la musica che ci piace. Riscoprire artisti come De Andrè, Guccini, De Gregori, o spingere i nostri artisti locali fuori dai circuiti convenzionali.

Chi sono le persone coinvolte. Di che si occupano?

Gennaro Collocola è il responsabile organizzativo. La parte della programmazione invece è affidata a: Giovanni Paradiso, Antonio Fiore, Ernesto Porcelli, Marco Di Pierro e Filippo Marsiglia. Siamo aperti, però, anche a collaborazioni di quanti desiderano cimentarsi con questo strumento.

Da dove trasmettete?

La sede principale della radio è Bernalda anche se alcuni di noi trasmettono dalle loro rispettive sedi universitarie.

Come sono articolate le vostre trasmissioni?

Iniziamo la mattina alle 12 con il “raptus mattutino”. Nel primo pomeriggio arrivano le “fervide rotazioni”. Alle 19, invece, si passa alla nostra rubrica di rock “rock in progress”. In seconda serata c’è poi la rubrica “radio estensioni”. Spesso chiudiamo la programmazione con una rubrica dedicata alla musica d’autore.

Radio Raptus nasce dall’integrazione della radio tradizionale con il web. Com’è stato accolto dagli ascoltatori?

L’impatto con gli ascoltatori è stato molto positivo. Non ci aspettavamo tutto questo entusiasmo intorno al nostro progetto. La pagina Facebook di Radio Raptus Bernalda conta già 1400 membri. Un vero boom. Più di 12 mila ascoltati totali da quando abbiamo iniziato le trasmissioni e oltre 2 mila ascoltatori totali con una media di quasi 250 ascoltatori al giorno. L’indirizzo web per ascoltarci è http://www.spreaker.com/show/radioraptus_bernalda_1.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.30 19/06/2010