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Notizie ANSA

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Il Salandra in rosa all’assalto della serie A N.94 15/10/2011

Quando si parla di serie A in genere il pensiero corre subito ai grandi club blasonati. Quando, però, si parla di calcio a 5 femminile quest’anno la Basilicata per la prima volta sarà degnamente rappresentata nella massima categoria da un piccolo paese in provincia di Matera: Salandra. Un paese di circa tre mila abitanti dove un sogno cullato per anni è diventato realtà. Grazie, infatti, all’abnegazione e alla passione del direttore generale Antonio Giannini nel corso degli ultimi anni il piccolo centro lucano si è imposto all’attenzione nazionale sul palcoscenico del calcio a 5 femminile. L’Ita Mercato dell’Oro Salandra, dopo la promozione conquistata a giugno scorso, quest’anno è di diritto nell’olimpo del calcio che conta al cospetto di squadra come Napoli, Roma, Palermo, Pescara e Foggia. Le terribili ragazze salandresi sono abituate a vincere: nelle ultime cinque stagioni hanno primeggiato in ben quattro campionati, ponendo le basi per un’inesorabile cavalcata verso la serie A. Questa stagione sarà Nicoletta Sergiano a guidare il sodalizio biancoazzurro. L’allenatrice romana è un tecnico con una comprovata esperienza di oltre 15 anni nella rappresentativa campana. Sergiano succede sulla panchina delle materane proprio ad Antonio Giannini, trascinatore e mentore da sempre del movimento calcistico locale del gentil sesso. A Salandra il calcio a 5 femminile nasce nel lontano 1999 in occasione dell’inaugurazione del Palasport intitolato a Marco Saponara. E’ proprio in quella circostanza che un gruppo di amiche, tutte del posto, iniziarono a disputare le loro prime partite. Vere avanguardiste del calcio femminile, tanto che all’epoca in Basilicata il movimento era ancora agli albori e l’allora Polisportiva Salandra dovette emigrare per tre anni nel campionato pugliese. Intanto il movimento calcistico femminile prendeva forma anche in Basilicata e l’esperienza maturata nella regione vicina si rivela determinante. Lo scorso campionato vede il Salandra protagonista nel campionato regionale con 58 punti sui 66 disponibili, centrando 19 vittorie, un pareggio e solo due sconfitte. Quest’anno la Federazione ha sperimentato una nuova formula della serie A aprendo l’acceso anche alle squadre, come l’Ita Salandra, che hanno vinto il campionato regionale di serie C. La squadra vincente dell’anno scorso è stata rinforzata per metterla nelle condizioni di poter svolgere il massimo campionato con una certa tranquillità. La società, infatti, ha fatto una campagna acquisti di livello. Tra le nuove arrivate figura, per esempio, Tiziana L’Assainato, classe 1980. Per lei un passato glorioso tra le fila della Vis Francavilla, dal 1995 al 2008, culminato con la promozione in Serie A2. Nel 2008/2009 ha giocato a Martina e l’anno dopo con la Jordan Aufugum, ottenendo un quinto posto alle Final Eight Scudetto. L’anno scorso, inoltre, anche una parentesi nel mondo del calcio a undici in Serie B con il Real Cosenza. Del gruppo storico della squadra che l’anno scorso ha vinto lo spareggio contro lo Shaolin Potenza sono rimaste il portiere Angelica Di Biase, Angela e Teresa Zizzamia, il capitano Claudia Zagaria, Cinzia Pennacchia e la bomber Rossella Castellano. La formazione è stata completata con l’arrivo di due straniere montenegrine: Ivona Turcinovic e Miroslava Velasevic. Il presidente Eustachio Nicoletti e il ds Antonio Giannini stanno regalando a questa piccola comunità lucana un autentico sogno a occhi aperti. Il campionato è iniziato il 9 ottobre nel migliore dei modi con la vittoria casalinga di misura per 5 a 4 contro il Napoli. Per la prima volta nella storia del calcio lucano una rappresentativa è giunta ai massimi livelli di categoria. I sogni hanno sempre il sapore della passione e dell’impegno. Una scommessa vinta e una possibilità di riscatto per una provincia del profondo Sud. Uno striscione sugli spalti nell’esordio di campionato recitava: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. Presto o tardi coloro che vincono sono coloro che credono di farlo”. 

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.94 15/10/2011