Venerdì, 29 Marzo 2024

Maria Maddalena - Giuseppe Balena

Nessun evento trovato
loader

Rassegna stampa

 

Notizie ANSA

A+ R A-

Maria Maddalena

 

  1. Nell’ambito della cultura templare è ampiamente utilizzata l’adorazione della figura femminile, sia in riferimento a Maria (Notre Dame), sia in riferimento alla Vergine Nera, ma anche ad altre sante come per esempio santa Caterina d’Alessandria e santa Margherita.

    Una figura certamente particolare e degna di approfondimento è Maria Maddalena, conosciuta anche come Maria di Magdala. Sembrerebbe dunque che "Maddalena" indichi la proveniva da Magdala ossia una piccola cittadina sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade. Secondo San Girolamo, invece, l'appellativo "Maddalena" potrebbe avere una suggestiva valenza simbolica derivante dal termine ebraico/aramaico migdal o magdal con il significato di “torre”, usato per sottolineare l'importanza di questa donna all'interno della comunità dei discepoli di Gesù.

    La sua figura viene descritta sia nel Nuovo Testamento sia nei vangeli apocrifi, come la cugina di Maria. Le narrazioni evangeliche ne delineavano la figura in riferimento a una delle più importanti e devote discepole di Gesù: fu tra le poche a poter assistere alla crocifissione e divenne la prima testimone oculare e la prima annunciatrice dell'avvenuta resurrezione.

    Maria Maddalena è menzionata nel Vangelo di Luca (8:2-3) assieme a Susanna e Giovanna, come una delle donne che «assistevano Gesù con i loro beni». Secondo tale vangelo, esse erano spinte dalla gratitudine poiché per esempio proprio da Maria Maddalena «erano usciti sette demòni». Costoro finanziarono personalmente la missione itinerante del Maestro.

    In tutto il Nuovo Testamento è menzionata ben tredici volte ma comunque non è possibile tracciare un profilo completo attenendosi solo a queste fonti; come vedremo a breve risulta pertanto importante la consultazione dei vangeli apocrifi per aggiungere alcune notizie che risultano essere importanti ai fini dell’oggetto della presente trattazione.

    Secondo la tradizione, dunque, era una delle tre Marie che accompagnarono Gesù anche nel suo ultimo viaggio a Gerusalemme[i] dove furono testimoni della crocifissione. Maria Maddalena rimase presente anche alla morte e alla deposizione di Gesù nella tomba per opera di Giuseppe di Arimatea[ii].

    Fu ancora lei, di primo mattino nel primo giorno della settimana, assieme a Salome e a Maria di Cleofa ad andare al sepolcro per portare gli unguenti per la salma.

    Divenne così, secondo il Vangelo di Giovanni, la prima annunciatrice della resurrezione e si meritò in seguito il titolo di "apostola degli apostoli" e di "evangelista" in qualità di prima annunciatrice della buona notizia.

    Secondo la tradizione mentre correva a raccontare l’accaduto agli altri discepoli incontrò Ponzio Pilato e gli anticipò l’incredibile notizia. «Provalo!» rispose Pilato. In quel momento stava passando una donna con un cestino di uova e Maria Maddalena ne prese uno in mano e lo mostrò a Pilato, mentre l’uovo diveniva di colore rosso brillante.

    La figura di Maria di Magdala è stata identificata e sovrapposta (erroneamente) per lungo tempo con altre figure femminili presenti nei vangeli: in particolare con Maria di Betania, la sorella di Marta e del risorto Lazzaro e soprattutto con la peccatrice che aveva unto i piedi di Gesù a casa di Simone il Fariseo. Questi accostamenti si consolidarono poiché entrambe le donne lavarono i piedi del Cristo.

    L'identificazione di Maria Maddalena con Maria di Betania o con la peccatrice è stata esplicitamente ridiscussa dalla Chiesa cattolica nel 1969 (dopo il Concilio Vaticano II). Tuttavia l'identificazione di Maria Maddalena con la prostituta rimase ancora viva nella tradizione popolare.

    Risulta per altri versi interessante l’inquadramento della sua figura all’interno di uno schema simbolico quadrangolare: Gesù e Giovanni Battista legati dal rapporto di cuginanza, lo stesso che, secondo alcuni studiosi, potrebbe legare Maria Vergine con la stessa Maddalena.

    Il culto più antico rivolto a Maria Maddalena, risalente alla fine del IV secolo, è quello che si svolgeva nei riti della Chiesa Orientale la seconda domenica dopo Pasqua, chiamata "delle mirofore". In quel giorno si commemoravano le donne che il giorno dopo la crocifissione e la morte di Gesù si recarono al sepolcro con gli unguenti per imbalsamarlo.

    La diffusione del culto in Occidente avvenne soprattutto grazie all'Ordine dei Frati Predicatori.

    Una tradizione riportata nella Legenda Aurea faceva riferimento al fatto che la Maddalena con i fratelli e altri discepoli siano partiti dalla Palestina per approdare a Saintes-Maries-de-la-Mer dopo un viaggio periglioso; una variante della leggenda, attestata anche da un affresco di Giotto nella cappella della Maddalena della basilica inferiore di Assisi, narrava che l'approdo fosse avvenuto invece a Marsiglia.

    Secondo alcune fonti Maria Maddalena morì nel 63 d.C., all'età di 60 anni, in quella che oggi è Saint Baume nella Francia meridionale.

    Tra le fonti scritte sulla vita di Maria Maddalena in Francia troviamo La vita di Maria Maddalena di Raban Maar (776-856), arcivescovo di Magonza (Mainz) e abate di Fuld.

    In Francia Maria Maddalena avrebbe continuato l’opera di predicazione e di guarigione trascorrendo lunghi anni in meditazione e in digiuno in una grotta.

    Il culto più attivo della Maddalena s'insediò poi a Rennes-le-Chateau nella regione della Linguadoca. La chiesa a Rennes-le-Chateau fu consacrata a Maddalena nel 1059 e nel 1096, l'anno della Prima Crociata, ebbe inizio la costruzione della basilica di santa Maria Maddalena a Vézelay.

    Vi è un particolare importante riportato ancora una volta ne La Legenda Aurea[iii]. L’autore parlava della Maddalena come promessa sposa di Giovanni Battista, ma in seguito alla predicazione di Gesù probabilmente l’avrebbe abbandonata e quindi lei si sarebbe dedicata alla prostituzione. Questo elemento potrebbe essere importante ai fini della trattazione in oggetto perché potrebbe essere l’anello di collegamento e uno dei motivi per i quali i Templari adoravano proprio Maria Maddalena, considerata anche la venerazione nei confronti proprio del Battista.

    Ritroviamo la figura della Maddalena anche nei vangeli apocrifi. Vediamo una breve carrellata dei passi più significativi.

    Un’importante chiave di lettura simbolica rispetto a questa figura la ritroviamo all'interno del Pistis Sophia[iv] dove Maria Maddalena simboleggiava la Conoscenza (Gnosi) e rappresentava dunque l'incarnazione umana di Sophia ossia la sposa simbolica e la controparte femminile di Cristo.

    Nel Vangelo apocrifo di Filippo la Sophia veniva identificata ancora una volta proprio in Maria Maddalena, tanto da aver fatto ipotizzare che il Giovanni dell'Ultima cena di Leonardo potesse essere proprio Maria Maddalena incarnata nel concetto gnostico di Sophia. Sempre nel vangelo gnostico di Filippo si accennava al fatto che Gesù baciava Maria Maddalena. Bisogna precisare però che secondo le scuole gnostiche il bacio rituale non aveva un significato erotico o sentimentale, ma era espressione della comunione, della fratellanza e della certezza della redenzione degli eletti.

    La parola usata per compagna nel testo copto del vangelo di Filippo è inoltre un prestito dall'originale greco koinônós. Questo termine non significava sposa o amante, bensì compagna ed era comunemente usata per indicare rapporti di amicizia e fratellanza.

    Nei frammenti del testo apocrifo ritrovati fra i Codici di Nag Hammadi si legge che «la compagna del Salvatore è Maria Maddalena, Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli e soleva spesso darle dei baci». La frase sarebbe comunque una ricostruzione perché nel manoscritto ci sarebbero in realtà degli spazi vuoti, evidenziati di seguito con le parentesi: La compagna del ( ) Maria Maddalena ( ) più di ( ) discepoli ( ) baciarla ( ) sulla ( ).

    Nel Vangelo di Tommaso, costituito sottoforma di detti, vi è un particolare interessante nel detto 114 quando Gesù, parlando della Maddalena, dice:

    «Ecco, io la guiderò in modo farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei cieli».

    Nel cosiddetto Vangelo di Maria vi è un passaggio dove Gesù, in seguito alla sua morte e resurrezione, si apprestava a lasciare il mondo terreno, ma i discepoli sono costernati e sembravano non aver capito il senso delle sue parole; allora in quel momento entrò in scena la Maddalena poiché Pietro la esortava a spiegare chiaramente a tutti cosa le avesse detto in privato il Salvatore.

    «Sorella, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne. Comunicaci le parole del Salvatore che tu ricordi, quelle che tu conosci, [ma] non noi; [quelle] che noi non abbiamo neppure udito».

    Dai vari passi dei vangeli apocrifi emerge una situazione comune: un palese dissidio tra Pietro e la stessa Maddalena. Potrebbe essere questa la chiave di lettura che avrebbe comportato la damnatio memoriae storica della figura della Maddalena? In altri termini l’affermazione della fazione cristiana capeggiata da Pietro avrebbe cercato di cancellare la figura della Maddalena e questo elemento potrebbe esser stato ripreso, per esempio, dai Templari (o almeno dalle sfere più alte dell’ordine) con la successiva e conseguente avversione del potere della chiesa del tempo.

    Ritornando ai Templari e alla loro presunta “venerazione” per la figura della Maddalena si apre quindi una strada di ricerca interessante: quali conoscenze avevano i membri, forse più elevati, di questi testi gnostici? Erano venuti in contatto in qualche modo magari nella loro permanenza in Terra Santa?

    Sembrerebbe esistere, inoltre, anche un legame fra il culto di Maria Maddalena con le Madonne Nere e quindi col culto ancora più antico di Iside.

    Abbiamo già visto che al simbolo della rosa i Templari hanno sempre affiancato la figura della Madonna ma probabilmente anche della Maddalena, inevitabilmente collegato al colore rosso e quindi al sangue di Cristo.

    A livello simbolico possiamo notare e mettere in evidenza alcuni attributi iconografici di Maria Maddalena:

    • il vaso
    • il teschio
    • il cilicio o la sferza
    • la croce
    • il libro
    • la stuoia
    • lo specchio rotto
    • i capelli lunghi (rossi?)
    • la nudità
    • le gioie disprezzate o collana di perle rotta
    • le radici amare
    • la grotta
    • gli angeli

    Nel redigere la Costituzione dell'Ordine dei Cavalieri Templari nel 1128 San Bernardo menzionò specificatamente il dovere di "obbedienza a Betania, il castello di Maria e Marta". Si potrebbe quindi avanzare l’ipotesi che le grandi cattedrali di "Notre Dame" in Europa fossero in realtà dedicate proprio a Maria Maddalena sotto la forma mediata di Maria?

     

    [i] Matteo 27:55; Marco 15:40-41; Luca 23:55-56.

    [ii] Giovanni 19:25.

    [iii] Da Varagine, J., Op. Cit., p. 525.

    [iv] Il Pistis Sophia o Libro del Salvatore è un vangelo gnostico scritto in lingua copta probabilmente nella seconda metà del III secolo. Come altri vangeli gnostici contiene una rivelazione segreta di Gesù risorto ai discepoli in assemblea durante gli undici anni successivi alla sua resurrezione. Ne sono state ritrovate varianti tra i Codici di Nag Hammadi nel 1945.