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Nuova social card un’illusione N.64 05/03/2011 - Giuseppe Balena

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Notizie ANSA

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Nuova social card un’illusione N.64 05/03/2011

E’ in arrivo una nuova social card, ma non per tutti. Nei portafogli dei meno fortunati farà capolino una carta d’acquisti in tutto simile a una carta di credito nell’improbabile illusione di avere qualche euro in più da spendere. L’illusione sarà davvero tale perché i lucani e buona parte dei pugliesi non ne avranno diritto. La nuova carta acquisti sarà sperimentata, infatti, per un anno in dieci città metropolitane con più di 250mila abitanti, tra cui anche Bari. Il resto del sud, eccetto Napoli, è completamente tagliato fuori. La precedente social card fu introdotta nell’ottobre 2008 e prevedeva una ricarica di ottanta euro ogni due mesi. I beneficiari dovevano avere un reddito inferiore a 6mila euro annui, possedere una sola automobile e una sola casa, una sola utenza di elettricità e gas, non avere a proprio nome oltre il 25% di un secondo immobile e un patrimonio mobiliare non superiore a 15mila euro. Tra i beneficiari rientravano anche le famiglie con figli sotto i tre anni con Isee inferiore a 6.235 euro. La nuova card, invece, sarà distribuita attraverso enti non profit attivi nel contrasto alla povertà alimentare e nell'aiuto a persone senza fissa dimora. Secondo quanto previsto nel decreto “Milleproroghe” il nuovo strumento andrà in affiancamento alla vecchia card. A cambiare sono i requisiti reddituali: 6.235,35 euro per i cittadini da 0 a 3 anni e con età compresa tra 65 e 70 anni, elevati a 8.813,80 euro per coloro che hanno compiuto 70 anni. La carta potrà essere richiesta presso gli Uffici Postali. Che senso ha la nuova sperimentazione in aree del paese, come le città del Nord, dove l’incidenza della povertà è minore? In Italia la povertà assoluta coinvolge il 4,7% delle famiglie, per un totale di 3,1 milioni d’individui. Il panorama regionale mette in evidenza, però, il forte svantaggio dell’Italia meridionale e insulare, con valori di incidenza più che doppi rispetto alla media nazionale. Nel Mezzogiorno le famiglie in povertà relativa sono il 22,7% di quelle residenti (contro il 4,9% del Nord e il 5,9% del Centro) mentre quelle in povertà assoluta rappresentano il 7,7% (contro rispettivamente il 3,6% e il 2,7%). Situazioni gravi di povertà relativa si osservano in particolare tra le famiglie residenti in Basilicata (25,1%) e in Puglia (21%). Sono oltre 220mila le famiglie lucane povere e circa 42mila quelle in grave difficoltà. A fronte di questi numeri, le social card emesse sono state appena 6mila, una ogni 133 abitanti e hanno raggiunto solo il 7% dei potenziali beneficiari. Questa volta, però, sarà scongiurato il pericolo della bassa diffusione: la Basilicata, in particolare, non ha nessun centro abitato con almeno 250mila abitanti e sarà esclusa del tutto. Con la riduzione dei requisiti i beneficiari sarebbero stati ancora di più e i costi per l’operazione sarebbero lievitati. La domanda sorge spontanea: si vuole contrastare veramente il fenomeno della povertà? In questi anni i beneficiari si sono ritrovati tra le mani una patacca, spesso cimeli di plastica vuoti, senza le ricariche bimestrali. Eppure sono costate un bel po’: si stima, infatti, che il loro costo unitario sia di almeno 50 centesimi, un euro per la ricarica e due per le spese del circuito bancario. Per far sembrare reale l’illusione di avere una carta di credito nei portafogli hanno messo anche sulle nuove social card il logo Mastercard.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.64 05/03/2011