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Le mafie nel pallone N.54 18/12/2010 - Giuseppe Balena

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Le mafie nel pallone N.54 18/12/2010

Si è tenuta il 1° Dicembre presso l’Auditorium “Angelo Laurino” a Potenza la presentazione del libro “Le mafie nel pallone - Storia dell'illegalità diffusa nel gioco più truccato del mondo” scritto da Daniele Poto, giornalista sportivo dal 1973 e per anni collaboratore nella redazione di Tuttosport. All’incontro è intervenuto, inoltre, anche Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello Sport. L'iniziativa è stata promossa dall’associazione antimafia Libera Basilicata di don Marcello Cozzi nell'ambito del percorso verso la XVI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime di mafia che si terrà a Potenza il 19 Marzo 2011. Il libro di Poto ricostruisce con dovizia di particolari inediti i rapporti tra le società di calcio e la criminalità organizzata. L’intento è di fare chiarezza su avvenimenti che per varie ragioni non trovano sempre il giusto risalto; basti pensare che a oggi non esistono sul fenomeno report documentati e organici da parte della Direzione Antimafia. La connivenza della mafia con il pallone è spesso sotterranea e difficile da individuare poiché è costruita sulla confluenza d’infiniti rivoli di denaro che si confondono indistinti in un unico fiume carsico. La collusione tra il mondo calcistico e la criminalità è, pertanto, alquanto articolata e interessa numerose società calcistiche a tutti i l livelli. Il panorama è abbastanza vasto. Si va dalle partite truccate alle scommesse clandestine, dal riciclaggio di denaro sporco mediante sponsorizzazioni ai presidenti prestanome, dall’affare del mondo ultrà alla gestione delle scuole calcio. Anche il doping è una fonte illecita di guadagno. D’altro canto la convergenza d’interessi tra la criminalità e lo sport più amato dagli italiani non è un fatto nuovo di cui stupirsi. La mafia con i suoi 125 miliardi di euro annui di “fatturato” e il business del pallone con giri vorticosi di svariati miliardi di euro sono settori che contribuiscono in maniera consistente alla formazione del Pil nazionale. I confini del fenomeno sono abbastanza ampi. Sono, infatti, oltre trenta i clan coinvolti e numerose sono le società di calcio che in qualche modo sono interessate. Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e sospetti anche in Abruzzo le regioni dove si sono verificati i casi più eclatanti. Il libro dedica un ampio capitolo anche al caso limite del Potenza Calcio e al suo presidente Giuseppe Postiglione che in soli tre anni ha portato la squadra in Prima Divisione, salvo poi essere esclusa dal campionato professionistico per presunto illecito sportivo. La vicenda, peraltro, non è ancora definitivamente conclusa poiché la giustizia ordinaria deve ancora finire il suo corso mentre quella sportiva deve ancora iniziarlo. Lo stesso Postiglione, a sorpresa, ha assistito tra il pubblico all’incontro. All’ingresso ha distribuito un volantino nel quale accusa Don Marcello Cozzi di “aver violato il segreto confessionale per meri fini commerciali”. Secondo Postiglione, infatti, il religioso avrebbe fatto confluire nel libro di Daniele Poto informazioni frutto di colloqui confidenziali durante il suo periodo di detenzione. Il volume è impreziosito dalla prefazione del giornalista Gianni Mura che scrive: "Una cosa è innegabile: dove c'è un pallone, uno stadio, una squadra di calcio ci sono soldi. Molti, moltissimi soldi. Il pallone è anche uno strumento di consenso e di potere. Basterebbe una sola di queste tre presenze per attirare le mafie, come il miele attira le mosche. Questo libro ha memoria perché racconta storie dimenticate ed ha coraggio perché fa nomi e cognomi". Una cosa è certa: quando la mafia si muove non lo fa mai per sport. Il libro di Daniele Poto è edito dal Gruppo Abele-Ega e distribuito da Giunti, 14 euro.
 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.54 18/12/2010