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Tagli e ritagli della Regione Basilicata N.37 07/08/2010 - Giuseppe Balena

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Notizie ANSA

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Tagli e ritagli della Regione Basilicata N.37 07/08/2010

La Regione Basilicata si mette a dieta. Come sempre la decisione, dopo che è stata più volte procrastinata, ad un certo punto diventa indispensabile e soprattutto necessaria. Con l’approvazione dell’assestamento di bilancio la regione Basilicata da, dunque, un segnale all’opinione pubblica e in particolare ai cittadini alle prese quotidianamente con la crisi economica. Un segnale che va nella direzione del taglio delle spese e della razionalizzazione delle stesse. Per il 2011 è prevista una riduzione del 10 % della spesa corrente e addirittura del 50% sulle spese degli enti regionali periferici. All’unanimità il consiglio ha approvato una riduzione del 10% anche sui compensi degli stessi consiglieri regionali. Un ulteriore ritocco dopo quello del 2006 della stessa entità percentuale. Restano comunque tra i 4.900 e i 2.800 euro mensili i compensi dei regionali lucani. Nelle prossime buste paga i presidenti di giunta e di consiglio troveranno in meno (cifra netta) circa 500 euro, il vice presidente di giunta 408, il vice presidente del consiglio e gli assessori 394, i presidenti di commissione e i segretari del consiglio 358, così come i presidenti dei gruppi consiliari, mentre i vice presidenti delle commissioni si vedranno sottratti 311 euro. Si arriva così al consigliere “semplice” che perderà 303 euro. Il presidente di giunta e consiglio prenderanno pur sempre 4.721 euro al mese, il vicepresidente di giunta 3.984, gli assessori e il vice-presidente del consiglio 3.870, il presidente di commissione e il segretario del consiglio 3.587, i presidenti dei gruppi consiliari 3.587, i vice-presidente di commissione 3.303, i segretari di commissione 3.185 e i consiglieri semplici “solo” 2.988. In tempo di crisi i tagli non perdonano. Accanto ai tagli ci sono, però, anche i ritagli. Nel parlamento di Via Anzio ogni singolo consigliere ha quasi sempre un doppio incarico. In pratica non si è mai solo consigliere “semplice”. Si parla di presidente di commissione, vice-presidente, segretario di qualche ente e così via. In questi casi si percepisce, in aggiunta, un’indennità di funzione, “indenne”, dato che parliamo appunto d’indennità, dall’ultima sforbiciata. Al taglio si aggiunge quindi il ritaglio di compenso. Il totale delle indennità di funzione fa lievitare di oltre 38 mila euro al mese il monte compenso standard complessivo. Il risultato è che con questi ritagli le remunerazioni arrivano a sfiorare quelle di un “normale” parlamentare della repubblica italiana. La dieta, quindi, è iniziata ma, come spesso accade, poi quando ci si sveglia di notte qualcosa in frigo si trova sempre.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.37 07/08/2010