Venerdì, 29 Marzo 2024

Prigioni - Giuseppe Balena

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Prigioni

Che cosa sono le prigioni? Sono solo luoghi fisici dove vengono reclusi gli individui che hanno commesso dei reati? Forse, ma non solo questo. Igor Sbaldì, in maniera acuta, in questo saggio pone l’attenzione su alcune tipologie di prigioni spesso invisibili ma che condizionano notevolmente la vita degli individui. Sono le prigioni dei nostri condizionamenti mentali che spesso ingabbiano le esistenze lungo tutto il percorso della vita: un ergastolo silenzioso del quale spesso non abbiamo consapevolezza. L’aspetto più importante, però, è che queste prigioni hanno delle sbarre invisibili ai nostri occhi e alla società. Solo apparentemente infatti siamo liberi, mentre in realtà ci muoviamo in un recinto circoscritto di pensieri, di scelte e di opinioni che sembrano essere tanto inevitabili quanto scontati, quasi obbligati senza che però ci sia un’imposizione reale ed esplicita. Ecco perché come dice l’autore «La mente mente!». È proprio la mente e poi gli strumenti operativi della stessa, ossia le parole, che creano limiti artificiali e artificiosi sin dalla più tenera età.
La prima forma di prigione è proprio la consapevolezza dell’io. Definirsi “io” è già di per sé una restrizione e quindi una forma di limitazione. La personalità e l’esistenza si sviluppano attraverso la memoria. Con la parola “memoria” si fa riferimento soltanto a ciò che la mente ricorda e sono proprio i ricordi che danno forma al mondo, una realtà creata e plasmata proprio dalla stessa mente. Solo apparentemente reale. L’immaginazione è invece l’unico contatto che ancora possiamo avere con ciò che nella nostra psiche non è rappresentato solo dalla mente.
Le prigioni sono innumerevoli: quelle create dalla mente e quelle esistenti nelle quali spesso si finisce consapevolmente o inconsapevolmente.
L’autore analizza i meccanismi più comuni alla base della creazione delle prigioni mentali e come queste possano perdurare lungo tutta l’esistenza. Ovviamente tali condizionamenti sono subdoli e soprattutto limitanti perché determinano progressivamente un deterioramento qualitativo della vita.
La scelta dunque da fare è vitale: continuare a restare nelle prigioni delle convinzioni di sempre oppure escogitare stratagemmi per “evadere” dai propri limiti.

Pensando un film: L’attimo fuggente di Peter Weir (1989)
Pensando una canzone: Think di Aretha Franklin – Album: Aretha now (1968)

La citazione
«Le prigioni funzionano da sole, per inerzia. Come certe superstizioni, come certi sensi di colpa che vengono tramandati di generazioni in generazioni. Nessuno le impone però si mantengono. C’è però qualcuno che le sfrutta, un sacco di gente che grazie alle prigioni in cui viviamo spaccia in giro mediocrità, ti obbliga a obbedire e ti tiene basso».
Igor Sibaldi

L’autore
Igor Sibaldi è scrittore, studioso di teologia e storia delle religioni. Ha pubblicato numerosi libri dedicati a vari argomenti. Attualmente tiene conferenze e seminari in tutta Italia su tematiche riguardanti la mitologia, la religione e la psicologia del profondo, la mitologia e argomenti di confine.

Scheda tecnica del libro
Autore: Igor Sibaldi
Casa editrice: Anima Edizioni
Pubblicazione: 2017
Formato: 11x17 cm
Pagine: 123
Prezzo: 10 euro

 

   

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