Venerdì, 29 Marzo 2024

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Una nuova legge regionale sulle attività culturali N.100 26/11/2011

Un parto difficile, lungo e travagliato. Dopo ventitré anni d’attesa la giunta regionale della Basilicata ha varato il disegno di legge riguardante le “Norme organiche in materia di spettacolo e norme di disciplina delle attività culturali”. Il testo di legge, per la prima volta, affronta in maniera congiunta i temi della cultura e dello spettacolo. Dopo molti anni sono state riscritte completamente le linee giuda di un settore fondamentale al fine di valorizzare il patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico della regione. “Cultura come vera e propria infrastruttura sociale per la crescita civile dei territori” e come “mezzo di espressione artistica, di formazione, di aggregazione sociale e di crescita economica”, per cui si reputa indispensabile un intervento di sostegno, “garantendo l’autonomia della programmazione artistica e la libertà di iniziativa culturale ed imprenditoriale”. E’ questo l’impianto centrale intorno al quale ruota il testo di legge approvato in questi giorni e che dovrà ora passare all’esame dell’aula. La nuova architettura settoriale considera come punti di riferimento due grosse macroaree: cultura e spettacolo. All’interno di queste due voci sono comprese praticamente tutte le forme espressive: dal teatro alla musica, dal canto alla danza fino agli spettacoli viaggianti. In altre parole questi sono“componenti fondamentali del patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico della comunità ed elementi qualificanti per la formazione e per la crescita dei cittadini”. L’intervento di sostegno contenuto all’interno della nuova normativa riguarda la produzione di spettacoli, oltre che il rafforzamento delle condizioni di distribuzione, le sperimentazioni, l’affermazione di giovani talenti, gli spettacoli che promuovano il territorio e l’inclusione sociale, la formazione, le mostre e le attività editoriali e, ancora, le forme amatoriali, i festival, le rassegne e gli eventi in genere. Parallelamente, sul versante culturale, invece, il sostegno potrà interessare le tradizioni locali, la conoscenza, la promozione e la fruizione dei beni culturali e paesaggistici, gli scambi e le iniziative di cooperazione culturale nazionali e internazionali, i premi, i concorsi, i convegni, le conferenze, le mostre e i progetti d’arte. In sostanza, dunque, una ridisciplina completa del settore che potrebbe rappresentare un’ottima occasione non solo di riorganizzazione e razionalizzazione, ma soprattutto un’opportunità di rilancio del territorio con riflessi economici non di poco conto. Tale riorganizzazione è indirizzata a garantire un sostegno efficace al settore culturale e allo stesso tempo riconoscere il massimo pluralismo e la più ampia libertà dei singoli operatori. Per assicurare questo è previsto l’assegnazione di benefici economici fino al 50% per gli iscritti all’apposito albo regionale degli operatori economici. II sostegno potrà essere richiesto, oltre che dagli operatori iscritto all’albo, anche da soggetti pubblici che agiscano in partnership con gli operatori stessi. Annualmente la regione effettuerà una programmazione delle azioni da mettere in campo, individuando risorse e criteri di selezione dei progetti da sostenere a finanziamento tenendo conto delle ricadute in termini culturali, sociali, economici e turistici sul territorio regionale. E’ prevista, inoltre, l’istituzione di un “Fondo Unico Regionale per la Cultura” dove confluiranno tutti i capitoli di spesa fino ad ora utilizzati per sostenere questo tipo di attività. Questo nuovo contenitore finanziario sarà suddiviso in quattro capitoli: il “Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo”, il “Fondo Unico Regionale per le Attività Culturali” e due fondi dedicati al sostegno ai giovani talenti e alle candidature internazionali. Particolare attenzione anche per l’aspetto organizzativo. Infatti, è previsto l’istituzione di due nuove forme aggregative: i “Distretti culturali” e le “Residenze multidisciplinari”. I primi saranno laboratori stabili e intersettoriali di produzione e diffusione culturale, con lo scopo di costituire un sistema locale e trasferire le eccellenze in territori extra-regionali, mentre i secondi saranno sistemi operativi sottoforma di progetti, pubblici o privati, in grado di creare all’interno di un teatro o di uno spazio polivalente una molteplicità di attività interdisciplinari (teatro, musica, cinema, arte contemporanea, ecc.). Prospettive rosee, dunque, per la cultura in Basilicata. La strada per il paradiso è lastricata sempre di buone intenzioni.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.100 26/11/2011