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Notizie ANSA

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L’ospedale di Tinchi non chiuderà N.74 13/05/2011

L’ospedale di Tinchi, in provincia di Matera, non si tocca. Lo slogan pieno di speranza che ha accompagnato nei mesi scorsi la lotta del Comitato a difesa dell’ospedale ora è una certezza. L’ospedale “Angelina Lo Dico”, infatti, non chiuderà. A darne notizia è il portavoce del Comitato Difesa Ospedale Pietro Giannace. Dopo sette mesi di presidio sul tetto del nosocomio si è giunti finalmente all’elaborazione e sottoscrizione di un documento a firma del direttore dell’ASM, Vito Gaudiano, dove sono state enunciate le linee guida della riorganizzazione dei servizi ospedalieri. La riorganizzazione sarà essenzialmente improntata a criteri di razionalizzazione ed efficienza. Il documento, infatti, specifica: “Il ruolo dei piccoli ospedali diventa strategico nella erogazione dell’offerta assistenziale nei percorsi della fragilità, cronicità, prevenzione, continuità assistenziale, integrazione ospedale-territorio e nel sistema dell’emergenza-urgenza. Il presidio di Tinchi è inserito nel sistema regionale dell’emergenza mediante un Punto Territoriale di Soccorso attivo 24 ore. Le attività diagnostiche per immagini saranno svolte in regime ambulatoriale con presenza di un tecnico e consulenza medica, mentre saranno assicurati nuovi locali per il laboratorio di analisi. Il servizio dialisi si svolgerà in due turni giornalieri con la possibilità di attivare un progetto di servizio estivo per i residenti di altre regioni. Previsti, inoltre, attività di endoscopia digestiva in regime ambulatoriale, chirurgia per le classi a basso rischio in regime di day surgert, chirurgia ambulatoriale dermatologica pediatrica e trattamenti del piede diabetico e vulnologia”. Nell’ambito del finanziamento economico già disponibile si provvederà, inoltre, alla realizzazione dei nuovi locali per il laboratorio, oltre a una serie d’interventi mirati al miglioramento della struttura. Tra questi per esempio: l’adeguamento delle scale antincendio, la rimozione delle condotte fognarie esterne, il risanamento della centrale termica, l’adeguamento dell’impianto di climatizzazione della dialisi e il rifacimento della cabina elettrica. L’ospedale di Tinchi, dunque, s’inserisce in ambito distrettuale a pieno titolo e diventerà un presidio assistenziale ambulatoriale per gli abitanti della fascia jonica. L’altro aspetto programmatico fondamentale sarà la specializzazione della struttura stessa. Il nosocomio, infatti, sarà rimodulato puntando principalmente su attività specifiche quali: riabilitazione, neuropsichiatria dell’età evolutiva, endocrinologia e diabelotogia. Grande soddisfazione, dunque da parte di Giannace: “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti. Adesso vigileremo affinché i contenuti dell’atto siano effettivamente attuati per Tinchi e rimarremo attivi soprattutto per sostenere l’avvio della seconda fase degli interventi previsti che sono i più importanti. In quel contesto sono previsti i posti letto per lungodegenza, riabilitazione e fisiatria intensiva. Il pronto soccorso sarà, invece, di tipo PTS (Punto Territoriale di Soccorso), perché i PSA sono possibili solo negli ospedali per acuti che possono soddisfare le emergenze”. Forse, è il caso di dirlo, le imminenti elezioni amministrative hanno avuto un effetto “salutare” per le sorti dell’ospedale.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.74 13/05/2011