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Notizie ANSA

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Il paese fantasma di Craco e l'ombra delle messe nere N.28 05/06/2010

Lo scenario che si prospetta agli occhi del visitatore che giunge nel mezzo dell’Appennino lucano, a metà strada tra i monti e il mare, è un paesaggio spettrale ed affascinante allo stesso tempo. Siamo a Craco nella zona interna della provincia di Matera. La particolare conformazione brulla e argillosa del terreno conferisce la forma caratteristica ai cosiddetti Calanchi, vere e proprie sculture naturali che sembrano essere animate. Nella zona, in realtà, sembrano le uniche forme animate, infatti, Craco ormai dagli anni ’60 è una città fantasma a tutti gli effetti. In seguito ad una frana del 1964 è stata completamente abbandonata e gli abitanti si sono trasferiti a valle. Un paese fantasma, un paese morto. E' proprio in questo contesto che negli ultimi anni e con più insistenza negli ultimi mesi si è consolidato quello che poteva essere solo un sospetto ossia che tra le case dirupate e tra i vicoletti sconnessi di notte si celebrino messe nere e riti esoterici. In particolare il luogo di ritrovo sarebbe una vecchia chiesa bizantina senza soffitto dove è ancora presente una statua di un santo senza testa e con le mani mozzate. Ad alimentare il mito di Craco esoterica è, purtroppo, il tam tam di numerosi siti internet. Già qualche anno fa il sindaco Pino Lacicerchia aveva lanciato l’allarme: «Alcuni cittadini mi hanno parlato di persone che con fare sospetto si aggirerebbero nel paese abbandonato di sera e di notte - riferiva il primo cittadino -. Persone che userebbero candele ed altri oggetti luminosi. Io non posso dire, però, di aver visto teschi o scritte o disegni satanici. Occorrerebbe un’opera di ricognizione e di monitoraggio. Il sospetto di riti esoterici lo abbiamo anche se non c’è stato mai nessuno che abbia analizzato seriamente il problema». Il posto ricorda da vicino la location cinematografica dei film horror degli anni settanta di Dario Argento. Non a caso negli ultimi anni il piccolo centro lucano è diventato un set cinematografico per numerose pellicole. Tra queste ricordiamo La lupa di Alberto Lattuada, King David, Il sole anche di notte dei fratelli Taviani e da ultimo La passione di Cristo di Mel Gibson e Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo. Il paese che si vede sullo sfondo nella scena dell'impiccagione di Giuda nel film La passione di Cristo è proprio Craco. A rendere ancora più spettrale e misteriosa tutta la zona è la presenza degli stendardi a lutto che furono disposti sulle prime case del paese per ricreare lo scenario descritto nel libro Cristo si è fermato d Eboli in occasione delle riprese dell’omonimo film. Ancora oggi è, infatti, possibile ammirarli, quasi a voler sottolineare l’infausto destino di questo posto. In realtà il paese lucano non è nuovo a questo genere di leggende a sfondo macabro. Si narra, infatti, che un'antica taverna fosse gestita da una donna assai avvenente, una specie di Circe contadina, che riduceva in suo potere i malcapitati sedotti dalla sua avvenenza. La maliarda poi li uccideva e li metteva sotto aceto, facendone il piatto forte della sua osteria. Il paese è tuttora sottoposto a divieto amministrativo d’ingresso a causa del pericolo di crollo. L’amministrazione comunale del nuovo centro di Craco Peschiera vorrebbe installare un sistema di telesorveglianza per cercare di monitorare il problema dei riti satanici che potrebbero pericolosamente prendere piede. Inoltre si vorrebbero realizzare la Cittadella dell’energia e dell’innovazione, il Parco scenografico museale all’aperto, il Laboratorio di ricerca e sperimentazione sulle frane e rendere effettiva l’adesione al World monument found. Craco conferma il suo fascino a metà strada tra la realtà e la dimensione onirica cinematografica. Rappresenta la faccia nascosta, la parte buia dell’animo umano, la parte abbandonata appunto. La faccia desolata e buia del paese arroccato che forse ha scelto di essere abbandonato dalla luce accecante della modernità.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.28 05/06/2010