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Attualmente redattore del mensile Mistero

rivista dell'omonima trasmissione televisiva di Italia Uno

 

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Notizie ANSA

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Gli amabili resti delle strade N.15 06/03/2010

Amabili resti, arrivato nelle sale cinematografiche proprio in questi giorni, è un film che narra la vicenda di una quattordicenne violentata e uccisa ma che resta imprigionata in una specie di limbo da dove può osservare la realtà. Un film strano, surreale. Così come “strana” e surreale è la situazione delle strade urbane di Ferrandina. La differenza è che in questo caso non possiamo parlare di limbo ma più propriamente d’inferno. La situazione è diventata insostenibile già da qualche tempo. Gli automobilisti sono costretti a fare un vero e proprio percorso ad ostacoli pur di evitare le buche di tutte le dimensioni e le varie irregolarità degli amabili resti di quel che una volta era un manto stradale degno di questo nome. Tutto questo mette seriamente a rischio la sicurezza stradale. Le principali arterie viarie del centro aragonese, come per esempio Via Mazzini e Via Lanzillotti, sono disseminate di buche e rattoppi che rendono il transito qualcosa assimilabile verosimilmente alla Parigi Dakar. La situazione della circonvallazione è ancora più grave, infatti, su questo tratto di strada extraurbano si concentra un considerevole flusso di traffico di passaggio in direzione Salandra, Stigliano e San Mauro. Le vie del centro storico e le strade di secondaria importanza non versano in condizioni migliori. Ad aggravare la situazione bisogna aggiungere la presenza di dossi artificiali al limite della regolarità e spesso in pessimo stato. La situazione è critica non solo per la viabilità automobilistica ma più semplicemente anche per i pedoni e in particolare per gli anziani e per i bambini. L’art. 14 del Codice della Strada recita: “Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze”. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (gennaio 2009) ha individuato la responsabilità della cattiva manutenzione delle strade in capo agli enti proprietari delle medesime. Secondo la sentenza della Cassazione la mancanza di fondi sufficienti alla manutenzione della strada non può giustificare il fattore di rischio per la sicurezza dei cittadini. E’ necessario, dunque, un piano esteso di rifacimento del manto stradale per evitare che sugli amabili resti delle strade ferrandinesi si allunghi il bollettino di guerra dei danneggiamenti degli amabili resti delle automobili che quotidianamente le percorrono. Con buona pace delle autofficine della zona.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.15 06/03/2010