Giovedì, 28 Marzo 2024

I geni manipolati di Adamo: la terza via tra creazionismo ed evoluzionismo - Giuseppe Balena

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I geni manipolati di Adamo: la terza via tra creazionismo ed evoluzionismo

I geni modificati di Adamo - Le origini umane attraverso l’ipotesi dell’intervento biogenetico”. Già la titolazione completa del libro del biologo molecolare Pietro Buffa potrebbe essere sufficiente per incuriosire il lettore e farlo immergere nella lettura.

Una prima considerazione preliminare e immediata si potrebbe generare partendo proprio dal titolo: come posso essere manipolati i geni del primo uomo se questo è stato creato da Dio? Leggendo il sottotitolo poi il lettore mediamente attento di rimando spinge i propri pensieri verso domande ardite e che da sempre attanagliano la curiosità atavica di ogni essere umano: chi siamo? da dove veniamo? Domande, si diceva, che si pone ogni essere umano e, forse, per antonomasia quesiti ontologici dell’essere umano in quanto tale.

Tutto il libro, sin dalle prime pagine, ruota intorno a una questione complessa e spinosa, fonte inesauribile di contese storiche tra due contrapposti orientamenti di pensiero: creazionismo ed evoluzionismo; veri e propri schieramenti di principio che, principalmente, si contendono il primato di apporre l’imprimatur su verità assolute.

Da un lato gli evoluzionisti sono convinti, con il supporto scientifico dei ritrovamenti, che tutte le specie viventi siano legate da una relazione di parentela e sono riconducibili ad antenati comuni. Le mutazioni genetiche sono state favorite nel corso del tempo dall’ambiente; trasformazioni “ a sbalzi”, come per esempio nel caso dell’uomo Homo Sapiens, che si sono sviluppate dipanandosi attraverso un naturale processo evolutivo. Diceva Darwin, il padre dell’evoluzionismo, a tal proposito: “L'eredità che è quasi implicita nella riproduzione; la variabilità per l'azione diretta e indiretta delle condizioni di vita, e dell'uso e non uso; il ritmo di accrescimento così elevato da condurre a una lotta per l'esistenza, e conseguentemente alla selezione naturale, che comporta la divergenza dei caratteri e l'estinzione delle forme meno perfette”, ma anche: “L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali”.

Dall’altro lato, invece, i creazionisti attribuiscono a Dio non solo la creazione dell’uomo, ma l’intera opera del creato, facendo perno sulla tradizionale lettura e interpretazione teologica di Genesi, il primo libro della Bibbia: “Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.  Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente»” (Genesi 1:27).

A partire dagli anni ‘60, però, un crescente numero di studiosi ha aperto una terza via che, con le dovute e contingenti sfumature, si apre in una terra di mezzo intermedia, partendo da un presupposto di base condiviso: il racconto biblico ha un substrato comune a diversi popoli del passato, quindi non può essere solo ed esclusivamente una favoletta.

L’autore, a livello concettuale, s’inserisce proprio in questo ambito e, in prima battuta, s’interroga in merito alla reale valenza di tali racconti, cercando costantemente una sponda e il supporto dei dati scientifici. Una strada alternativa, in altre parole, per cercare di spiegare l’origine dell’essere umano. Si profila, così, quella che lo stesso autore chiama l’ipotesi dell’interventismo biogenetico.

In altre parole un filone di indagine collegato all’esobiologia, secondo la quale in epoche remote civiltà tecnologicamente evolute potrebbero non solo aver operato sul nostro pianeta, ma avrebbero anche intenzionalmente guidato, se non addirittura indotto, quel processo evolutivo che ha portato il genere umano dalla primitiva condizione australopitecina a quella di uomo moderno, determinando quello che gli studiosi chiamano “ominazione”.

Alla luce di tutto questo troverebbero una spiegazione coerente alcuni racconti sumeri-accadici e fenici che ai nostri occhi sembrano usciti direttamente dalla penna di ferventi moderni scrittori di fantascienza.

Scrive Buffa: “Adamo ed Eva appaiono così come capostipiti di una speciale umana progenie prodotti archetipici di un intervento pianificato, forse l’ultimo di una serie di precedenti manipolazioni condotte in epoche remote da civiltà evolute, al fine di guidare il processo di ominazione e l’insorgere di un’umanità progredita biologicamente e culturalmente”.

Rifacendosi agli studi del saggista Mauro Biglino, secondo il quale gli Elohim hanno fabbricato e non creato l’essere umano collocandolo poi nel Gan Eden, l’autore ipotizza che questo intervento biogenetico esterno sia stato poi naturalizzato e seguito proprio all’interno di un’area specifica riconducibile all’Eden biblico.

Il supporto scientifico alla trattazione di queste tematiche evidenzia come nel breve intervallo di tempo che ha caratterizzato la nostra evoluzione nessun’altra linea di discendenza animale ha mai fatto registrare tanti incisivi cambiamenti: la fonazione, la scomparsa dei peli e la strutturazione del linguaggio simbolico. Su tutte, però, c’è la mutazione eugenetica che ha portato all’accoppiamento del cromosoma 2 e il passaggio da 48 a 46 cromosomi e quindi, in sostanza, alla formazione della specie umana come la conosciamo oggi.

Una terza via interpretativa, dunque, che rispetto alle domande iniziali, è tutta da verificare e dove si intrecciano massicciamente gli assiomi fondanti delle due concezioni tradizionali. Dimostrazione ne è il fatto che già nel 1997 il rabbino Egael Safran, responsabile della sezione di etica medica e legge ebraica all’Università di Gerusalemme, intervistato dal giornale “l’Unità” commentava i risvolti bioetici dell’avvenuta clonazione della pecora Dolly dichiarando che la nascita di Adamo ed Eva era una forma di clonazione ante litteram; mescolando, di fatto, le due contrapposte ideologie, forse nel tentativo spasmodico di trovare un punto di sintesi. Ovviamente da allora, nonostante la clonazione umana abbia subito ufficialmente una battuta di arresto nel 2001, molti passi avanti sono stati fatti.

Di certo l’avanzamento attuale e futuribile della clonazione umana implica risvolti scientifici, etici e teologici notevoli, molteplici e sorprendenti; semplificando: da un lato è in gioco la libertà della ricerca scientifica soprattutto se pensiamo allo scopo terapeutico, dall’altro, invece, concettualmente si sfiora la blasfemia nell’atto di sostituirsi a Dio nella creazione ex nihilo, o quasi, di un essere umano.

Allora, ecco, che sottotraccia riemergono le domande iniziali: chi siamo? da dove veniamo? Ma alla luce dei galoppanti studi di ingegneria genetica orientati alla clonazione bisognerebbe aggiungere, forse, anche un’altra domanda fondamentale: dove andiamo?

 

Pensando un film: Alien - La clonazione di Jean-Pierre Jeunet (1997)

Pensando una canzone: La favola di Adamo ed Eva, Max Gazzè – Album: La favola di Adamo ed Eva (1998)

 

La citazione

«La nostra evoluzione è stata caratterizzata da una eccezionale rapidità

e da importanti “balzi evolutivi” sui quali la scienza ufficiale ancora si interroga.

Proviamo a introdurre ipotesi alternative a quelle comunemente veicolate».

Pietro Buffa

 

L’autore

Pietro Buffa è nato a Palermo nel 1973 ed è biologo Molecolare specializzato in Bioinformatica; svolge da oltre quindici anni attività di ricerca nel settore della genomica e dell’analisi computer assistita di biosequenze per l’Università degli Studi di Catania. Ha lavorato per tre anni al King’s College di Londra in qualità di Post Doctoral Research Associate, focalizzando la sua attività di ricerca nell’ambito dell’oncologia molecolare. È autore di svariate pubblicazioni scientifiche.

Da alcuni anni si interessa di tematiche “di confine” come l’esobiologia e la controversa teoria degli “antichi astronauti”.

 

Scheda tecnica del libro

Autore: Pietro Buffa

Casa editrice: Uno Editori

Luogo pubblicazione: Orbassano (to)

Prefazione: Mauro Biglino

Pubblicazione: Novembre 2015

Formato: 14x20 cm

Pagine: 151

Prezzo: 15,70