Fischia il vento sulla murgia appulo-lucana N.105 07/01/2012
“Fischia il vento e infuria la bufera…” inizia così un canto classico della resistenza musicato sul tema russo “Katiuscia”. Fischia, infatti, impetuoso sulla murgia appulo-lucana il vento energetico, ma al contempo non infuria la bufera sulle pale eoliche che stanno per invadere buona parte del territorio delle due regioni. Tutto tace o quasi. Sono decine le richieste di realizzazione e integrazioni d’impianti eolici. In molti, evidentemente, stanno fiutando l’affare e i nuovi margini di guadagno al fine di fare diventare la Basilicata (ma anche la vicina Puglia, come abbiamo spiegato in altri nostri numeri) un vero e proprio parco eolico diffuso. Solo per citare le richieste più recenti e a maggior impatto: ad agosto scorso la multinazionale Gamesa Italia ha depositato, ai sensi della L.r. 47/98 sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), presso l’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata due progetti per la realizzazione d’impianti eolici. Il primo è ubicato nei comuni di Savoia di Lucania e Picerno, mentre il secondo a cavallo dei comuni di Banzi e Genzano di Lucania. Il primo impianto eolico prevede l’installazione di due aereogeneratori della potenza unitaria di ben 4,1 MW con annesse strutture di servizio, strade e impianti elettrici di allacciamento alla rete. Il secondo impianto, invece, è costituito da 25 torri eoliche con potenza unitaria di due MW e relativi impianti elettrici. Numerose anche le richieste pervenute nello scorso mese di dicembre: la società Adest srl con sede a Matera ha presentato un progetto eolico da 42 MW ricadente nel comune di Tricarico e opere di allacciamento alla rete elettrica (elettrodotto Matera – Santa Sofia). Ancora: la società C&C Energy srl con sede a Matinella (Salerno) ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto eolico nel comune di Tolve della potenza complessiva di 59,2 MW (23 aerogeneratori). Il progetto riguarda anche opere necessarie all’allacciamento alla rete elettrica nei comuni di Irsina, Oppido Lucano, Genzano di Lucania e Tricarico; la società Andromeda Energy srl con sede a Milano ha presentato l’integrazione al progetto per la realizzazione di un impianto eolico nel comune di Montemilone composto di 15 aerogeneratori della potenza complessiva di 42 MW; la VRG Wind 127 srl ha presentato un progetto eolico da 36,9 MW e opere di allacciamento alla rete elettrica (elettrodotto Matera – Santa Sofia). Infine: la società Etirya srl con sede a Roma ha presentato l’integrazione al progetto per la realizzazione di un impianto eolico nei Comuni di Muro Lucano, San Fele, Rapone e Castelgrande costituito da 21 aerogeneratori per una potenza totale di 42 MW. Il dio Eolo è arrivato sin alle porte di Matera, città patrimonio dell’Unesco. Infatti 14 aereoturbine alte 130 metri con una potenza complessiva di 35 MW saranno installate in località Verzellino, a nord di Matera, ossia dietro la collina che si vede al lato del centro commerciale di Venusio. L’impianto sarà realizzato dalla società Marcopolo Engineering Spa con sede a Borgo San Dalmazzo (Cuneo). Questa è la stessa che ha presentato nel territorio di Montalbano Jonico, sede della Riserva del “Geosito dei Calanchi” (il parco eolico è previsto al confine con la riserva), una richiesta di altre nove turbine per un totale di 22,5 MW da aggiungere ai 35 di Matera, per complessivi (sulla carta) di 57,5 MW. Se il trattamento sarà lo stesso previsto per il Comune di Montalbano Jonico, la città dei Sassi dovrebbe beneficiare dal 4 all’8% di compensazione in moneta (circa 70mila euro all’anno per 20 anni), più alcune realizzazioni di arredo urbano. Alla Marcopolo Engineering, pagati col 7% della bolletta Enel dei cittadini, andranno più di qualche milione di euro all’anno. Insomma nell’affare eolico è coinvolto in lungo e in largo quasi tutto il territorio lucano che, a questo punto, con tutte queste pale eoliche dovrebbe davvero prendere il “volo”. Alle numerose pale eoliche già realizzate si dovrebbero aggiungere, dunque, anche quest’ultime. La Basilicata ha già 200 torri, finora collocate lungo la dorsale appenninica che da Potenza porta a Melfi. Con le prossime installazioni, stando al Piano energetico regionale, si potrebbe giungere a circa 1360 MW complessivi. “Fischia il vento e infuria la bufera, scarpe rotte e pur bisogna andar a conquistare la rossa primavera dove sorge il sol dell'avvenir”. Sono proprio quelle “scarpe rotte” che segnano inevitabilmente il destino della Basilicata.
Pubblicato sul settimanale Il Resto N.105 07/01/2012