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Notizie ANSA

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Ecco a voi la bonus card benzina N.104 24/12/2011

Il più grande spettacolo dopo il cenone non sarà il veglione. Tempi duri un po’ per tutti, ma in particolare per i lucani. C’è ben poco da festeggiare per due motivi: è appena finito un anno nel quale la crisi si è spinta sin dentro il frigo e ne inizia un altro, carico d’incertezze, nel quale non si sa se si avrà ancora un frigo. Non c’è da preoccuparsi più di tanto; il clima natalizio ammanta di zucchero a velo anche i pensieri negativi: forse il veglione è salvo. Forse. La benzina per raggiungere il veglione e quella per lo shopping natalizio forse è assicurata. Forse. In questi gironi, infatti, qualcuno ha già ricevuto la famosa bonus card benzina. Sì, perché la Basilicata è una terra ricca di petrolio; sono i lucani, invece, che sono poveri. Babbo Natale o, forse, la Befana quest’anno porteranno un regalo ai patentati lucani che ossequiosamente rispettano le tradizioni natalizie e, quindi, credono anche a Babbo Natale e alla Befana. Coloro che in questi giorni hanno già ricevuto la card si è recato, in buona fede, subito dal distributore, ma di benzina neanche una goccia. Bisogna aspettare. Il cenone e il veglione bisognerà pagarseli e bisognerà pure metterci la benzina per arrivarci. Babbo Natale e la Befana non sono più quelli di una volta. C’è la crisi anche per loro. La produzione e l’invio delle carte sarà concentrato dal 21 novembre 2011 al 20 gennaio 2012. I cittadini che ne hanno fatto richiesta riceveranno prima una lettera di Poste Italiane con il codice segreto e in seguito riceveranno la card personale e nominale. Una volta ricevuta la card si potrà attivarla presso tutti gli uffici postali. L’accredito economico avverrà dal 30 gennaio 2012 al 17 febbraio 2012. Entro quest’ultimo termine i circa 270mila lucani che hanno fatto richiesta avranno l’importo caricato sulla card. E’ possibile usarla presso distributori di benzina/gasolio che accettano e sono abilitati ai pagamenti col circuito Mastercard. Un vezzo non di poco conto perché dobbiamo dimostrare di essere una regione abituata a maneggiare carte di credito. Mistero fitto, invece, sull’importo esatto dell’accredito. Si parla di una forbice che va dai 90 ai 200 euro. È come dire, in questo momento di crisi, che lo stipendio può variare dai 500 ai 1.000 euro. La differenza non è di poco conto. Evidentemente Babbo Natale e la Befana, come la più classica delle coppie, non si mettono d’accordo sulla cifra. La carta-strenna si potrà “consumare” anche in un’unica soluzione. Non ci sono vincoli. All’atto del pagamento sarà scalato l’importo del rifornimento effettuato.  Presso gli ATM di Poste Italiane, infine, il titolare potrà poi controllare il saldo e la lista movimenti. Sarà un caso che l’invio a domicilio coincide proprio con il varo della manovra “Salva Italia” (o “Salve… Italia!”) che ha inciso profondamente sul prezzo del carburante alla pompa? Tutto cospira contro il cenone dei “poveri” lucani. Tutto tranne la natura che l’ha dotata dell’oro nero in abbondanza. La Val d'Agri, infatti, è il più grande giacimento d'Europa su terraferma e rappresenta per l'Italia oltre l'80% della produzione nazionale di greggio (circa il 6% del fabbisogno energetico nazionale). Cifre da capogiro pur senza bere necessariamente lo spumante natalizio: i petrolieri incassano circa due miliardi di euro l’anno (più i guadagni della raffinazione di quattro miliardi e mezzo di litri di greggio inviati a Taranto o alle industrie di trasformazione chimica); gli enti locali, invece, incamerano circa 100 milioni euro all’anno. Ai cittadini, infine, spettano “solo” dai 90 ai 200 euro. Sarebbe importante sapere con precisione l’importo, perché con 90 euro di benzina si può arrivare in macchina oltre Roma, mentre con 200 euro, con un po’ di fortuna, si potrebbe addirittura sconfinare. Un bel cenone in Svizzera. Questa bonus card sarà mica un incentivo a espatriare dalla Basilicata? Questo forse no o almeno lo si spera. C’è, però, un dato su cui riflettere: questo meccanismo spingerà i cittadini lucani a consumare sempre più benzina, con le ovvie conseguenze negative per l’ambiente; buona parte delle risorse ritornano nelle tasche dei petrolieri sotto la voce “costo industriale”, ma anche all’erario attraverso l’incremento delle accise e dell’Iva sulla quota di carburante. Inoltre, sul totale del fondo a disposizione per il 2011, pari a 32.929.972 euro, detratte le spese di gestione della carta (attualmente non rese note), circa il 31% ritorneranno di soppiatto nelle casse delle compagnie petrolifere e il maggior gettito per lo stato sarà del 59%. Al cittadino lucano cosa resta? Il cenone e, se si ha la possibilità di mettere la benzina in proprio, anche il veglione. Purtroppo questa volta non è una battuta di Fiorello.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.104 24/12/2011