Il medicamento miracoloso della Trisaia di Rotondella N.85 30/07/2011
- 14 Gen
Le buone notizie spesso non fanno notizia. Quando si parla del Centro Enea Trisaia di Rotondella in genere l’argomento è lo stoccaggio delle barre nucleari. Questa volta, invece, la notizia è delle migliori. Il centro, infatti, annovera tra le sue attività anche la ricerca. In particolare le attività di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico effettuate nell’ambito del laboratorio di biotecnologie sono il risultato di un articolato e complesso processo di evoluzione e di valorizzazione di competenze e di know-how. Tali attività consistono nello sviluppo e nell’applicazione delle biotecnologie ai settori agroalimentare, agroindustriale e agroenergetico. Proprio lavorando in questo settore sperimentale i ricercatori Fiorella Carnevali, medico veterinario, e Stephen Andrew van der Esch, biologo, hanno scoperto un medicamento omnicomprensivo di portata rivoluzionaria. La scoperta è stata fatta in collaborazione con i colleghi del Cr Casaccia di Roma, ma la paternità è tutta lucana. La ricerca è iniziata nel 2008, ma la recente sperimentazione industriale ha confermato l’intuizione iniziale dei due ricercatori. I due studiosi, infatti, erano impegnati nella ricerca di un repellente per insetti; ben presto, però, si sono accorti di aver scoperto un medicamento “all in one” con diverse proprietà contemporanee: cicatrizzante per le ferite, antibatterico, biocida (ossia capace di uccidere qualsiasi essere nocivo) e repellente. Il prodotto ottenuto, nome tecnico “MIX 557”, è basato sulla combinazione di estratti oleosi di due vegetali: la pianta del Neem o Azadirachta indica e l’erba di San Giovanni, il cui nome proprio è Ipericum perforatum. Dopo la sperimentazione sugli animali, il ritrovato sta dando risultati soddisfacenti anche sull’uomo. Il prodotto è stato brevettato dall’Enea con la dicitura "composizione fitoterapica con effetti cicatrizzanti biocida e repellente per la cura e la risoluzione delle lesioni esterne di qualunque estensione e natura". Lo sfruttamento del brevetto è stato concesso alla RIMOS, una società del consorzio medicale di Mirandola, che ha ottenuto la concessione per la produzione e la commercializzazione. La sperimentazione ha evidenziato risultati straordinari per la cura di ferite difficili, prima in diverse specie animali (caprini, ovini, alpaca, cani, gatti, cavalli) e poi anche sull’uomo. Può essere applicato sin dai primi stadi del trauma e fino alla completa guarigione. Il preparato da un lato forma una barriera trasparente che evita l’attacco dei germi sulla superficie lesa (una delle principali cause di morte in caso di grandi ustioni) e dall’altro aiuta la ricomposizione in tempi rapidi del tessuto di granulazione, dalla qualità del quale dipenderà una migliore e più rapida guarigione con beneficio anche sulle cicatrici. Sull’uomo, in particolare, sono stati registrati risultati eccellenti, visibili sin dalle prime medicazioni, sia sulle lesioni acute sia su quelle croniche dovute a ulcere vascolari o secondarie da diabete o a piaghe da decubito. Il MIX 557 potrebbe rivelarsi molto utile come presidio medicale nelle emergenze militari e civili, quando un gran numero di persone sono traumatizzate e ferite. In sostanza il nuovo ritrovato permette la gestione di ferite importanti anche in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie, senza dolore e con un decorso privo di complicazioni. Le piante spesso sono più forti della chimica: questo è il vero miracolo della natura.
Pubblicato sul settimanale Il Resto N.85 30/07/2011