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A ognuno i propri rifiuti N.84 23/07/2011

A ognuno i propri rifiuti e anche un po’ degli altri. La crisi dei rifiuti in Campania sta assumendo il carattere dell’emergenza nazionale a tal punto da richiedere con urgenza la collaborazione e la solidarietà a livello sovra regionale delle regioni limitrofe, Basilicata inclusa. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha emanato il Decreto legge n. 94 del 1° luglio 2011recante misure urgenti in tema di rifiuti solidi urbani prodotti nella Regione Campania. Così, in attuazione del principio comunitario della prossimità in sede di smaltimento dei rifiuti, il testo del decreto stabilisce che i trasferimenti connessi allo smaltimento “hanno come destinazione prioritaria gli impianti ubicati nelle regioni limitrofe alla Campania”. La domanda è lecita: non si era risolto felicemente e istantaneamente il problema dei rifiuti campani? L’aiuto da parte della Basilicata potrebbe essere accettabile dal punto di vista solidale, ma forse non è opportuna. Infatti, la regione a sua volta è alle prese con i medesimi problemi di smaltimento. Anche nel caso lucano la situazione è a ridosso dell’emergenza. La Basilicata è effettivamente in grado di accollarsi anche una parte dell’emergenza campana? La situazione va analizzata su tre fronti: la raccolta, lo smaltimento e lo stato degli impianti. In provincia di Potenza per l'impianto di compostaggio di Venosa è stato emesso il bando di gara e sono state già stanziate le risorse; l’impianto di Sant'Arcangelo, invece, è in attesa del finanziamento regionale. Proprio in questi giorni, inoltre, l’inceneritore Fenice “va in ferie” fino alla fine di agosto, ufficialmente per manutenzione. Fino a oggi l’impianto ha funzionato con la concessione di una serie di proroghe concesse alla società Edf-Fenice da parte del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza. L’impianto, inoltre, è nell’elenco dei ventiquattro siti lucani che sono stati la causa della condanna europea inflitta all’Italia per la mancata applicazione delle norme in vigore dal 2008 per gli standard ambientali contro l’inquinamento. Non priva di problemi la situazione anche nella provincia di Matera. La perimetrazione del sovrabbanco della discarica de La Martella di Matera dovrebbe garantire l’autonomia per almeno altri quarantotto mesi. Nel frattempo i comuni che hanno avviato la raccolta differenziata, non trovando in provincia l’impiantistica utile, sono costretti a rivolgersi a strutture fuori regione, con aggravio dei costi. La Provincia di Matera ha un piano dei rifiuti risalente al 2002 e proprio in questi giorni si è svolto in Provincia l’incontro tra la giunta provinciale di Matera e i rappresentanti dell’Ato2 Matera; in questo incontro è stata illustrata la bozza aggiornata del Piano che tiene conto di alcuni elementi cruciali: la variazione degli scenari di produzione dei rifiuti, la variazione dei vincoli e degli obiettivi di raccolta differenziata e di trattamento tecnologico (a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs n 4 del 2008) e la possibilità di prevedere nuove e diverse tecnologie per il trattamento di frazioni di rifiuti solidi. “Con questo Piano – ha dichiarato Bonelli, assessore provinciale al ramo – si eliminano tute le discariche presenti sul territorio e si individuano due impianti di riferimento: Colobraro e Pisticci. Inoltre, non sarà presente alcun inceneritore e sono state previste delle aree di trasferimento rifiuti per consentire ai comuni di razionalizzare tempi e costi. Con questo Piano si punta ad attivare la raccolta differenziata in tutto il materano, argomento del quale si discuterà nel prossimo Osservatorio regionale dei Rifiuti a Potenza, quando avrà luogo il confronto, con relativa integrazione, tra il Piano regionale Conai e quello provinciale”. La paura dell’arrivo dei rifiuti campani ha partorito solo buoni propositi o, forse, anche qualcosa di concreto?

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.84 23/07/2011