Sempre più… auto blu N.77 04/06/2011

“Auto blu, sangue blu…” cantava Rino Gaetano nella sua canzone più famosa “Nun Te Reggae Più”. Effettivamente il privilegio dell’auto blu fa rima con il sangue blu della casta per eccellenza, ossia quella politica. Una casta un po’ troppo ampia, anche in Basilicata. Il Ministero della Pubblica Amministrazione, guidato da Renato Brunetta, ha inviato a tutti gli enti pubblici italiani un questionario da compilare per censire il parco auto detenuto dallo stato. Pochi giorni fa è stata pubblicata la relazione finale che illustra i dati divisi per ente in rapporto alla tipologia di auto, al consumo e al chilometraggio. L’obiettivo principale del ministro è conoscere il numero preciso dei mezzi per poi adottare un piano triennale di riduzione della spesa per portarla entro il 2014 a non il 60% rispetto a quella sostenuta nel 2009. Le auto blu in Italia nel primo trimestre del 2010 sono aumentate dello 0,6% raggiungendo quota 629.120 unità. Una cifra mastodontica: non esiste altro paese al mondo con un numero così alto. Negli Usa, per esempio, sono appena 72mila. In Basilicata solo il 16% delle amministrazioni hanno risposto al questionario del ministro. Tra queste ci sono i due Comuni capoluogo, la Regione, una camera di commercio, una provincia, un’asl, tre comuni compresi tra 30mila e 10 mila abitanti e solo ventitre comuni con meno di 10mila abitanti. Assenti illustri ingiustificati sono, invece, l’Università di Basilicata e l’Arpab. Peggio di noi il Molise e la Valle d’Aosta; questi, però, sarebbero giustificati in virtù dell’esiguo numero di comuni presenti sul proprio territorio. In Basilicata, dunque, solo trentasette enti avrebbero nella loro disponibilità auto blu. Gli altri hanno preferito non rispondere. Nel 2008 gli enti pubblici lucani avevano a disposizione 441 auto, ossia l’1% del patrimonio automobilistico pubblico nazionale. Il costo totale sostenuto dall’intera regione in questo settore era di circa 1 milione e 843mila euro, in media 18.660 euro per auto, quindi, sotto la media italiana che era di 20.890 euro. Per quanto riguarda le distanze percorse, invece, ogni auto blu lucana aveva percorso in media 63.652 chilometri, contro una media nazionale di 37.839 km. Nel 2009 le auto del privilegio sono diventate 430, ma la spesa è aumentata fino a 1 milione e 880mila euro. Aumenta, inoltre, anche la spesa media: 20.299 euro per auto, perciò, sopra la media nazionale che si attesta a 20.119 euro. Ogni auto ha percorso, inoltre, in media 58.867 km, contro una media nazionale di 37.882 km. La riduzione delle auto blu invece di diminuire i costi li ha fatto lievitare. Senza considerare che i dati forniti sono parziali. Infatti, alle auto non dichiarate bisognerebbe aggiungere le cosiddette “auto grigie”, ossia le vetture senza autista, ma comunque a disposizione degli uffici. Tra i casi segnalati da Brunetta c’è anche quello del Comune di Potenza. Secondo i dati in possesso del ministro, l’amministrazione municipale possiede 58 auto grigie, 20 blu e 3 “blu blu”, ossia quelle destinate alla rappresentanza politico-istituzionale. Dall’ufficio stampa del Comune, però, fanno sapere che il parco-macchine di rappresentanza è costituito soltanto dall’auto del sindaco, da una vettura messa a disposizione degli assessori per un eventuale viaggio e da una monovolume parcheggiata nell’autoparco. In generale, dunque, se consideriamo il numero di auto e le spese per mantenerle, visto che si tratta in genere di grosse cilindrate, è possibile pesare il privilegio di pochi col sacrificio dell’intera comunità. “Nun Te Reggae Più” non è solo un grido di rivendicazione populista, ma anche il giusto ritornello per i “poveri” bilanci delle pubbliche amministrazioni.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.77 04/06/2011

Sempre più… auto blu