Wi-fi: la Basilicata più che senza fili è senza rete N.74 13/05/2011

Un prato verde e un computer portatile che sfoglia le pagine internet: un’immagine che fino pochi anni fa era impensabile. L’immaginario classico del collegamento a internet, infatti, è legato al groviglio di fili che corrono verso la presa telefonica. In questi anni, però, l’utilizzo di internet è diventato indispensabile nella vita di tutti i giorni. Più che i contenuti della rete è diventato essenziale l’accesso alla stessa. Sempre, comunque e ovunque connessi. Si è sviluppata, così, la tecnologia wi-fi acronimo di wireless fidelity. Questa tecnologia garantisce la connessione grazie al collegamento a centraline pubbliche senza la necessità di utilizzo degli odiati cavi. La rivoluzione è copernicana: non più l’utente che va verso la rete, ma la rete che va verso l’utente. Si sono così diffusi i cosiddetti hotspot, ossia apposite aree dove è possibile accedere a internet senza fili. L'Italia è al quattordicesimo posto al mondo, con 5.104 hotspot, addirittura 2mila in meno della Turchia (7.093). La nostra penisola sconta, dunque, un forte ritardo nella diffusione del wi-fi pubblico. E' questo il bilancio della ricerca promossa da Enter (hub digitale per la tecnologia e la comunicazione). Anche in questo campo la Basilicata registra un primato negativo; nella classifica regionale, infatti, si colloca al penultimo posto con solo dodici punti di accesso pubblico. Pessimo anche il dato della densità di hotspot rapportata alla popolazione: uno ogni 49mila abitanti. Secondo la ricerca di Enter il wi-fi pubblico è più diffuso laddove ci sono pubbliche amministrazioni innovative, un tessuto economico vivace e una cultura informatica più radicata tra la popolazione. A conti fatti, dunque, sono servite a ben poco le iniziative regionali “Un computer in ogni casa” ripetute in due trance. A un elevato numero di computer non corrisponde un’adeguata propensione al collegamento. La Basilicata, infatti, secondo i dati Audiweb-Nielsen dello scorso febbraio, resta in fondo alla classifica nel numero di utenti attivi al giorno su internet in proporzione alla popolazione. Gli utenti medi giornalieri sono, infatti, solo 119.648 con una percentuale del 18,4%. Solo la Calabria, con il 18%, è messa peggio. Arretratezza delle linee e delle macchine sono, pertanto, due fattori determinanti e tagliano fuori buona parte dei lucani dalla grande opportunità del wi-fi pubblico. Certo non mancano le eccezioni. Pietragalla, per esempio, piccolo centro in provincia di Potenza, il 15 aprile ha lanciato il progetto del wi-fi pubblico cittadino che permette agli abitanti di connettersi liberamente nella zona del centro storico del paese. Siamo, purtroppo, ancora molto lontani dagli standard europei. In Europa, infatti, esistono ormai da tempo accessi wi-fi in aeroporti, stazioni ferroviarie e altri luoghi pubblici. In Italia solo con il recente decreto Milleproroghe sono stati aboliti quasi tutti gli obblighi che gravavano dal 2005, per via del decreto Pisanu, sugli hotspot wi-fi pubblici. Gli esercenti non devono più, per esempio, identificare gli utenti o registrarne il traffico. Per una regione come la Basilicata che sta diventando sempre più a vocazione turistica questa è un’occasione da non perdere. Questa volta c’è da sperare che la regione promuova nuove iniziative in questa direzione. Da “un computer in ogni casa” a “internet in ogni caso”.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.74 13/05/2011

Wi-fi: la Basilicata più che senza fili è senza rete