Il bonus card benzina non fa il pieno N.56 08/01/2011

I lucani dovrebbero fare spazio nei loro portafogli, ma non per sistemare la tredicesima. Stanno per arrivare, infatti, le card regionali che permetteranno di usufruire del bonus benzina. Affianco al bancomat e alle card di raccolta punti i residenti lucani avranno in bella mostra un nuovo feticcio per convincersi, o forse illudersi, di vivere in Texas o in Alaska. Ricostruiamo la vicenda. Il ministero dello Sviluppo Economico in questi giorni ha raggiunto l'accordo con Poste Italiane per l'invio della card per il bonus benzina, derivante dagli introiti delle royalties del petrolio. Nella campagna elettorale delle Politiche dell’aprile 2008, dalle quali uscì vincitore Berlusconi, i muri di molti centri lucani furono tappezzati con manifesti sui quali si prometteva la riduzione della metà del prezzo alla pompa. Nel gennaio del 2009 nell’atto del Senato n. 1195 sulla materia energetica il Governo, accogliendo le proposte dei parlamentari lucani del Pdl, propose un emendamento che introduceva l’articolo 27 bis e l’istituzione di un fondo per la riduzione del prezzo alla pompa del costo del gas e del carburante nelle regioni interessate dall’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi. La riduzione del 50% era già sparita; si parlava, infatti, genericamente di riduzione del prezzo. Il meccanismo di funzionamento di tale fondo risultò subito per lo meno iniquo: le entrate per la riduzione del prezzo della benzina provenivano dalle royalties lucane, mentre i benefici erano a vantaggio dei veneti, dei liguri, oltre che degli stessi lucani e delle altre regioni che avrebbero installato i rigassificatori. Il modello della concessione di una card per la riduzione del prezzo della benzina è stato già sperimentato da alcuni anni in Friuli. Per la Basilicata l’introduzione della card era strettamente legata all’istituzione di un fondo alimentato dall’incremento delle royalties dal 7 al 10%. Quest’aumento del gettito si è già concretizzato a giugno 2010. Con questo incremento la riduzione del prezzo alla pompa sarebbe di sette o al massimo nove centesimi al litro; siamo, come si può constatare, ben lontani dall’iniziale 50%. Incerti ancora anche i criteri di attribuzione. Avranno diritto anche coloro che sono patentati pur non avendo un’automobile? Sconosciuto, addirittura, anche l’importo reale da caricare sulle card. Si parla di circa 80/90 euro, ma la cifra precisa ancora non si conosce. La somma complessiva a disposizione e da ripartire è di 33, 5 milioni di euro, rivenienti proprio dal versamento aggiuntivo del 3% delle royalties del giugno scorso. I decreti attuativi per dare corso concretamente alla procedura di attribuzione del bonus sono ancora fermi alla Corte dei Conti. Non basterà, comunque, dividere matematicamente quei 33,5 milioni di euro per il numero di patentati, perché bisogna prima detrarre almeno un 10% per le spese necessarie per attivare il meccanismo di erogazione e gestione delle card con validità quinquennale. Il tutto sicuramente non partirà prima di aprile. L’illusione di vivere in Alaska è, purtroppo, veramente tale perché in questi territori su ogni dollaro di petrolio estratto in loco agli abitanti vengono riconosciuti 80 cent. Ai residenti lucani, invece, sarà corrisposto, forse, solo un misero pieno annuale di benzina, al lordo degli aumenti incalzanti dovuti al mercato ballerino dell’oro nero. A questo punto qualcuno pensa addirittura di rispedire indietro le card per protesta, semmai dovessero arrivare.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.56 08/01/2011

Il bonus card benzina non fa il pieno