Petrolio lucano: opportunità o sfruttamento? N.55 23/12/2010

Se esiste un’immagine icona del mondo industrializzato, questa è senza alcun dubbio quella del barile di petrolio. Quando si parla di petrolio, l’associazione logica per induzione, è alla ricchezza; non a caso si parla di “oro nero”. Petrolio uguale ricchezza, ma soprattutto potere. La piccola regione Basilicata, dopo le ultime rivelazioni di Wikileaks, sembrerebbe giocare, forse inconsapevolmente, un ruolo importante nello scacchiere energetico nazionale e internazionale. Dopo oltre un decennio di attività petrolifere intensive si può tentare di fare un consuntivo. Quali sono stati i benefici per la regione Basilicata? Sembrerebbero solo nominali più che reali. In questi giorni, infatti, Bruxelles ha dichiarato la Basilicata regione phasing-out, ossia in crescita economica e ormai al di sopra della soglia di povertà. Questo comporterà una riduzione di 300 milioni di euro per l’assegnazione dei fondi residui 2007-2013. Dove sono, invece, i benefici reali per esempio per le famiglie lucane? Conti alla mano lo sconto sulla bolletta del gas non sortisce alcun effetto di rilievo nelle tasche dei cittadini, poiché le riduzioni oscillano in media da 47 a 137 euro annui per le famiglie disagiate. Il petrolio non è sinonimo di ricchezza per i più poveri. Allora dov’è quest’aumento di ricchezza sancito anche dall’Unione Europea? E’ un mistero buffo. Un mistero tragicomico se si considera poi che neanche sul piano occupazionale c’è stata la ricaduta che ci si aspettava. La ricchezza del petrolio è sfuggente; l’oro nero lucano fugge, infatti, dalla Val d’Agri fino alla Turchia senza poter conoscere neanche l’esatto quantitativo poiché non sono stati mai installati i contatori. L’accordo Eni - Regione prevede un’erogazione di finanziamenti da parte della società petrolifera da destinare a tre voci: la compensazione ambientale, lo sviluppo sostenibile e la gestione del sistema di monitoraggio ambientale. Per le ultime due voci, però, i fondi non sono stati mai utilizzati o più precisamente nelle uniche occasioni in cui sono stati erogati sono stati impiegati per altro. I soldi di questa voce, infatti, sono stati impiegati prevalentemente per il costo della manodopera per le attività di forestazione. Petrolio significa, però, anche emissioni di H2S (idrogeno solforato), sottoprodotto dell’opera d’idro-desulfurizzazione effettuata presso il Centro Oli di Viggiano. In Italia i limiti relativi all’idrogeno solforato sono 6 mila volte superiori rispetto a quelli consigliati dall’OMS. Da una relazione sanitaria redatta nel 2000 dalla Regione Basilicata emerge che tra il 1996 e il 1998 in val d’Agri il tasso di ospedalizzazione per 10.000 residenti dovuto a infezioni/infiammazioni polmonari è stato pari a 44,4 e il rischio relativo di ospedalizzazione pari a 2,3, a fronte di una media regionale per i due indici pari a 19,3 e 1,0. Non esistono a tutt’oggi, inoltre, piani di evacuazioni delle popolazioni che vivono a ridosso delle aree estrattive così come previsto dalla normativa. Secondo l’associazione ambientalista OLA dal 1996 al 2008 si sono verificati tredici incidenti durante il trasporto di greggio e sei incidenti dal 2001 al 2009 durante le operazioni di estrazione e trattamento. Dove e per chi sono i benefici? Complessivamente in Basilicata ci sono 468 pozzi tra attivi, esausti e sterili. 199 in provincia di Potenza e 269 nel Materano. La Regione Basilicata ha incassato dal 2008 mediamente circa 120 milioni di euro di royalty, ossia il 5% del suo bilancio annuale. Del totale delle royalty, attualmente del 7% , il 55% va alla Regione, il 15% ai comuni e il 30% allo Stato. Nel 2010 i comuni del materano hanno avuto solo spiccioli: Garaguso, 79 mila euro, addirittura zero euro Pisticci, Ferrandina, Policoro e Salandra, perché le quote estrattive dei loro territori non superano le quota annuale esente da royalty (20 mila tonnellate per il greggio e 25 milioni di smc per il gas). E’ davvero un mistero buffo questo del petrolio. Il petrolio è sinonimo di ricchezza, ma quest’ultima, si sa, riguarda solo i più ricchi. Pasolini parlando della sua ultima opera di narrativa, poco prima di morire, ucciso forse proprio a causa dei collegamenti che era riuscito a capire tra la morte di Mattei e quella del giornalista De Mauro disse: "Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. Non voglio parlarne, però basti sapere che è una specie di summa di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie". Il libro in questione s’intitola Petrolio.

 

Riepilogo sulle attività operanti nel territorio della regione (fonte: UNMIG)

BASILICATA
Produzione d’idrocarburi

 

 

Gas naturale

Anno

Produzione (Smc)

 

2004

835.198.774

2005

1.070.147.719

2006

1.103.525.291

2007

1.209.985.073

2008

1.080.029.080

2009

913.990.141

 

Titoli produttivi a gas

 

 

 

Olio greggio

Anno

Produzione (Kg)

 

2004

3.369.505.259

2005

4.386.035.577

2006

4.312.689.862

2007

4.360.775.544

2008

3.930.381.828

2009

3.155.531.469

 

Titoli produttivi a olio

 

 

 

Dati al 31/12/2009
aggiornamento del 24/02/2009

Gettito Royalties

 

 

Anno 2009

Regione

Importo (Euro)

 

Regione Basilicata

114.334.043,07

 

 

 

Comune

Importo (Euro)

 

1.

Viggiano

14.566.740,04

2.

Calvello

1.703.133,76

3.

Grumento Nova

1.362.507,01

4.

Montemurro

554.923,43

5.

Garaguso

51.729,78

6.

Ferrandina

4.842,13

7.

Pisticci

2.259,90

8.

Salandra

1.789,90

 

Totale

18.247.925,95

Progetti per la metanizzazione del mezzogiorno

 

 

Provincia

n° progetti

Importo (Euro)

 

1.

Matera

10

19.462.418,00

2.

Potenza

20

29.601.567,00

 

Totale regione

30

49.063.985,52

 

 

Titoli minerari vigenti

 

Aggiornamento al 31/01/2010

Tipo titolo

numero

area (Kmq)

 

1.

PERMESSI DÌ RICERCA

10

1.305,76

2.

CONCESSIONI DÌ COLTIVAZIONE

22

2.120,89

 

Totale

32

3.426,65

Istanze per il conferimento di nuovi titoli minerari

 

 

1.

PERMESSI DÌ RICERCA

18

 

- esaminata dagli uffici della DGRiME

4

 

- in attesa di VIA regionale/nazionale
e/o di autorizzazioni di altre amministrazioni

10

 

- espletata CdS in attesa di intesa della regione

4

 

2.

CONCESSIONI DÌ STOCCAGGIO

2

 
 

- presentata e pubblicata sul BUIG

2

 
 

Aggiornamento al 31/01/2010

 

Impatto sul territorio

 

 

Superficie regionale (Kmq)

9.992

   

Numero pozzi produttivi perforati in concessioni vigenti

78

 

0,00781 pozzi per Kmq

Numero centri di raccolta e trattamento

9

 

0,00090 centri per Kmq

Area interessata dagli impianti (Kmq)

1,68

 

0,02% della superficie regionale

 

 

Versamenti effettuati nel 2010 dalle Compagnie petrolifere in Italia nel 2010

 

Operatore

Importo (€)

 

1.

ENI

89.547.220,77

2.

Shell

49.849.463,08

3.

Edison

3.205.275,17

4.

Gas Plus Italiana

1.116.107,45

5.

Eni Mediterranea Idrocarburi

672.139,35

 
 

Totale

144.390.205,82

 

 

Gettito royalties effettuati dalla Shell alla Regione Basilicata e ai Comuni della Val d’Agri:

 

Destinatari del gettito

Importo (€)

 

1.

Regione Basilicata

29.660.430,49

2.

Comune di Viggiano

3.738.709,72

3.

Comune di Grumento Nova

598.193,56

4.

Comune di Marsico Nuovo

448.645,17

5.

Comune di Calvello

299.096,78

6.

Comune di Montemurro

149.548,39

7.

Fondo riduzione prezzo carburanti

14.954.838,97

 
 

Totale

49.849.463,08

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.55 23/12/2010

Petrolio lucano: opportunità o sfruttamento?