Non aprite quei bagni... N.44 09/10/2010

“Non aprite quei bagni” non è il titolo del remaque parodia di un famoso film horror. Non è finzione cinematografica, purtroppo è la realtà. E’ la triste realtà che vivono quotidianamente i viaggiatori che passano per la stazione ferroviaria di Ferrandina Scalo in provincia di Matera. Nell’hinterland materano, infatti, la stazione di Ferrandina insieme con quella di Metaponto rappresentano punti di passaggio obbligati per i viaggiatori della zona diretti per esempio verso la capitale. Lo scalo ferroviario di Ferrandina è il punto d’accesso più vicino per un materano che volesse utilizzare il treno per le medie e lunghe percorrenze dato che la città dei Sassi è l’unico capoluogo di provincia senza una stazione delle Ferrovie dello Stato. Matera, infatti, non ha il binario a scartamento ordinario, ma solo quello a scartamento ridotto che conduce a Bari. Uno snodo importante, quindi, per le persone in arrivo e in partenza, anche se la riduzione dei treni in transito ha concentrato la presenza dei viaggiatori solo ed esclusivamente in certe fasce orarie. Di sera, in particolare, quando non passano i treni la location, per restare nella termologia cinematografica, non è delle migliori. Soprattutto d’inverno sembra di stare su un set cinematografico da film dell’orrore. La stazione è in aperta campagna, distante dal centro abitato. Alcune zone dello scalo sono al buio. Che succede se all’improvviso un viaggiatore avesse la necessità di espletare un impellente bisogno fisiologico? In un qualsiasi film che si rispetti, sia esso del genere horror o comico, una stazione, anche la più sperduta, è dotata di bagni pubblici. La realtà cinematografica è un conto, la realtà è ben altra cosa. La realtà certe volte supera la finzione, anche se dovrebbe essere il contrario. In verità i bagni pubblici ci sono e dall’esterno sembrano pure nuovi dato che sono stati rifatti in occasione della recente risistemazione dello scalo. Peccato che siano ermeticamente chiusi. Niente bisogni impellenti, dunque, altrimenti per i viaggiatori in transito dalla stazione di Ferrandina non resta che accomodarsi nella vicina macchia. L’unica nota positiva è la presenza da qualche anno di un gruppo di giovani di una cooperativa ferrandinese che gestisce il bar e la biglietteria della stazione. L’unico punto di riferimento per i viaggiatori. Più volte nel corso di questi mesi la cooperativa ha fatto richiesta alla direzione delle Ferrovie dello Stato per la gestione dei bagni esistenti senza ulteriori costi aggiuntivi. Quello dei servizi igienici, però, non è l’unico problema. Quando piove, infatti, il piazzale antistante la stazione si allaga sistematicamente. Anche questo fa parte della location. Questi problemi diventerebbero non di poco conto se lo scalo ferroviario fosse finalmente collegato, dopo anni d’attesa, al tratto di ferrovia realizzato tra Matera e Ferrandina, mai entrato in esercizio, esattamente come la stazione che sorge in contrada La Martella a Matera. Consultando l’elenco telefonico si scopre poi che la stazione di Ferrandina non è presente. Nessun numero di telefono. Allora il dubbio che sia effettivamente un set cinematografico permanente viene veramente.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.44 09/10/2010

Non aprite quei bagni