C'era una volta la vecchia sala cinematografica... N.41 18/09/2010

Potrebbero diventare dei nuovi cinema Paradiso le vecchie sale cinematografiche abbandonate dei piccoli paesi dell’entroterra lucano. E’ l’intento del progetto “Ichnos Network Italiano” per la realizzazione del progetto Sala cinematografica HD in Basilicata. L’idea è stata presentata all’ultima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia che ha chiuso da qualche giorno i battenti. Il progetto è promosso dal produttore indipendente Donald Ranvaud e dell’attrice e regista campana Marta Bifano con il patrocinio del Mibac, il Ministero ai Beni e attività culturali. L’obiettivo principale è portare il buon cinema nelle aree depresse e svantaggiate che vivono le conseguenze dell’isolamento anche culturale. Sarà proprio la Basilicata la regione pilota del progetto e potrà usufruire dei fondi per riconvertire le vecchie sale di paese, ormai in stato di abbandono o dotate di tecnologie obsolete, in piccoli gioielli con la possibilità di proiezioni in high definition, ossia con l’ausilio della tecnologia dell’alta definizione. Il progetto, che ha l’ambizione di estendere il suo raggio d’azione a tutto il territorio nazionale, prevede contestualmente, inoltre, l’istituzione di laboratori di comunicazione audiovisivi in rete tra di loro grazie al supporto delle amministrazioni locali. I costi medi d’implementazione di sale di media grandezza, fino a 200 posti, sarebbero tra i 12 e i 18 mila euro. L’iniziativa è meritevole per un duplice motivo. Da un lato incentiva la ristrutturazione e ammodernamento delle sale cinematografiche più piccole e dall’altro offre l’opportunità di creare una rete di comunicazione mondiale dando la possibilità di entrare in un network già con oltre ottomila strutture che proiettano opere trasmesse via satellite e tramite internet con la qualità Hd di assoluta garanzia e affidabilità. L’ambizioso progetto porta la firma del poliedrico produttore e regista cinematografico italo - inglese Donald Ranvaud. Nato a Firenze, 57 anni fa, è stato produttore e coproduttore di opere premiate in tutto il mondo tra le quali ricordiamo “The Constant Gardener” del 2005 di Fernando Meirelles e “Addio mia concubina” del 1993 di Chen Kaige che hanno ricevuto le prestigiose statuette del premio Oscar. Dice Ranvaud: «I film vengono proiettati in tutte le sale del circuito, se noi immaginiamo che ogni sala paghi 100 euro per la proiezione e moltiplichiamo questo importo per il numero delle sale aderenti, supponiamo 10.000, otteniamo una somma che permetterebbe di produrre un nuovo film che attraverso lo stesso sistema avrà un'ottima distribuzione in tutto il mondo». Un progetto simile è stato già realizzato con ottimi risultati in America Latina. Referente italiana del progetto è la regista Marta Bifano che spiega: «I festival di Torremare di Metaponto, il Cinemadamare di Nova Siri, il festival dei corti di Pisticci possono volare ancora più in alto, uscire dall'isolamento territoriale ed essere proiettati e trasmessi, in tempo reale, in ogni angolo del mondo, dove già esiste la tecnologia interattiva digitale. Così come sarà possibile portare da queste parti, col sistema live streaming e il provider Astra, il Festival del Cinema di Venezia in simultanea con le cerimonie di premiazione e i film del settore "Controcampo" o ancora Umbria Jazz o i festival di Torino, Taormina, Bellaria e Pesaro». Anche altre regioni, tra cui Puglia, Sicilia e Calabria, hanno dato la loro formale adesione all’iniziativa. Bassi costi di gestione e ottime opportunità: certe volte le cose che funzionano sono quelle più semplici.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.41 18/09/2010

C'era una volta la vecchia sala cinematografica...