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Attualmente redattore del mensile Mistero

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Rassegna stampa

 

Notizie ANSA

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L'estinzione delle api, indizio di una catastrofe imminente N.25 15/05/2010

La moria dell’Apis Mellifera Ligustica Spinola, più propriamente conosciuta come ape italiana, è costante e inesorabile. I piccoli insetti laboriosi sono, ormai, destinati all’estinzione. Questa è l’emergenza che con forza da qualche tempo stanno sollevando gli apicoltori a tutti i livelli e da ultimo anche l’Associazione Apicoltori di Basilicata tramite il suo presidente Pancrazio Benevento. Assume aspetti inspiegabili, al limite del mistero, questa epocale moria delle api. L’unico fatto certo è che anche in Basilicata e in Puglia, come altrove, il normale ciclo biologico degli insetti in questione è irrimediabilmente compromesso. Lo sterminio è particolarmente evidente nell’area del metapontino. Il problema, però, è di carattere mondiale e interessa oltre agli Stati Uniti anche gran parte dell’Europa. Dal 2007 a oggi in Italia si è assistito addirittura a un dimezzamento della popolazione negli alveari. Numerose le cause sotto esame che stanno portando a una vera e propria decimazione dei favi degli alveari. La causa prima e più immediata è l’utilizzo sconsiderato di prodotti fitosanitari e più in generale stress ambientali di varia natura. Sta di fatto che i piccoli insetti si ammalano gravemente fino a perire. Anche i cambiamenti ambientali, di natura climatica ma anche dovuti all’inquinamento elettromagnetico in buona parte dei telefonini, sono sotto la lente d’ingrandimento. Le api, infatti, sono dei bioindicatori climatici poiché sono delle sentinelle sensibili alle emergenze ambientali legate a fonti rilevanti d’inquinamento. Ecco perché quando c’è una moria consistente, come in questo periodo, esiste di converso sicuramente un forte squilibrio ambientale in atto. La questione non è solo di natura zootecnica ma è anche più squisitamente economica, tanto è vero che il parlamento europeo proprio lo scorso anno è intervenuto con una direttiva. Non di poco conto, infatti, è la ricaduta economica nella produzione di miele, propoli, cera e pappe reali. Altro aspetto da non sottovalutare è l’utilizzo delle api da parte degli agricoltori per impollinare e migliorare le fioriture. Solo per portare qualche esempio potremmo non vedere più meli, peri, susini, ciliegi, albicocchi, cavoli, rape, ravanelli, asparagi, cipolle, erba medica, trifoglio, veccia, fava, lupinella. In totale sono più di 150 le piante alimentari o da foraggio che vengono in tutto o in parte impollinate dalle api. Einstein disse: “Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita”.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.25 15/05/2010