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Notizie ANSA

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Elezioni amministrative 201: la dieta è servita N.63 26/02/2011

In questi giorni è stata resa nota la data delle prossime elezioni amministrative: 15 e 16 maggio 2011. Nei comuni lucani e pugliesi che si apprestano a eleggere gli organi istituzionali cittadini si profila, quindi, una lunga campagna elettorale. Saranno 1.298 i comuni italiani nei quali si rinnoveranno gli organi elettivi; di questi 1.158 hanno meno di 15mila abitanti e quindi, secondo quanto previsto dalla legge, andranno al voto con il sistema maggioritario a turno unico. Solo 140, invece, i comuni con più di 15mila abitanti nei quali si voterà con il sistema maggioritario a doppio turno. Sei i comuni della provincia di Matera chiamati alle urne, tutti con meno di 15mila abitanti: Aliano, Ferrandina, Scanzano Ionico, Montescaglioso, Oliveto Lucano e Tricarico. Diciannove, invece, i comuni in provincia di Potenza, tra i quali anche Melfi, l’unico che conta più di 15mila abitanti. Cinquantasei, invece, i comuni pugliesi al voto, distribuiti tra le sei provincie; sedici i comuni con più di 15mila abitanti tra cui Ruvo, Barletta, Bisceglie, Modugno, Nardò, Grottaglie e Massafra. La novità più importante di questa tornata elettorale sarà la riduzione del numero di consiglieri e assessori. Le disposizioni normative che mettono a dieta gli organi collegiali cittadini furono già inserite nel decreto legge D.L. 25 gennaio 2010 n. 2, convertito con modificazioni dalla L. 26 marzo 2010 n. 42, ma la loro applicazione slittò in occasione delle amministrative di marzo 2010. I consigli comunali saranno più snelli: 20% di consiglieri in meno. Resterà, comunque, immutato il rapporto maggioranza/minoranza: 1/3 alla minoranza e 2/3 alla maggioranza. Una riduzione di ben 25%, invece, sul numero massimo di assessori che potranno entrare in giunta. Il quadro di riferimento, dunque, diventa il seguente: 24 consiglieri più sindaco nei comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti (sette assessori); 16 consiglieri più sindaco nei comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti (cinque assessori); 12 consiglieri più sindaco nei comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti (quattro assessori); 9 consiglieri più sindaco negli altri comuni (tre assessori). Tali modifiche non avranno solo una valenza prettamente numerica ma determineranno una vera rivoluzione copernicana nella vita amministrativa. L’attività politica amministrativa costerà di meno: la riduzione dei consiglieri e degli assessori comporterà un notevole risparmio di soldi pubblici. Presumibilmente le decisioni saranno prese in tempi più rapidi, anche se i partiti minori delle coalizioni avranno meno spazio e contestualmente potrebbero aumentare le conflittualità. Inoltre, riducendosi il numero dei consiglieri eletti, l'effetto di una dissociazione dalla maggioranza, per esempio, di due componenti potrebbe avere ripercussioni più gravi rispetto al passato. Si potrebbe determinare, per giunta, soprattutto nei piccoli centri dov’è esiguo il numero dei votanti, un preoccupante fenomeno d’individuazione del voto a discapito della segretezza dello stesso; per esempio, in un paese con poche centinaia di votanti la riduzione dei consiglieri comporterebbe una maggiore facilità d’individuazione della preferenza espressa. Servirà questa dieta a far riacquistare la fame nei confronti della politica da parte dei cittadini sempre più “distratti”, invece, dalla dieta vera imposta dalla crisi economica?

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.63 26/02/2011