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Piano energetico: idee e dubbi N.57 15/01/2011

Si è tenuto sabato scorso presso la sala consiliare del comune di Ferrandina il convegno promosso dalla sezione cittadina del Pd per illustrare le linee guida del PIER (Piano di Indirizzo Energetico Regionale) della Regione Basilicata. All’incontro hanno partecipato il segretario provinciale del PD Pasquale Bellitti, i consiglieri regionali Luca Braida, Giuseppe D’Alessandro, Vincenzo Santochirico, Vincenzo Viti, l’assessore attività produttive Erminio Restaino e il presidente della regione Basilicata Vito De Filippo. Il nuovo Piano d’Indirizzo Energetico Regionale raccoglie al suo interno le linee di riferimento che la stessa regione seguirà nei prossimi anni; il documento va a colmare parzialmente il vuoto normativo poiché a tutt’oggi manca ancora un piano energetico nazionale. Nel 2008 la comunità europea ha approvato il cosiddetto pacchetto “20-20-20”, ossia una serie di misure per la riduzione entro il 2020 del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, il risparmio energetico del 20% e l’aumento del 20% del consumo da fonti rinnovabili. Per raggiungere lo standard prefissato dal parlamento europeo la Basilicata punta spedita verso l’utilizzo massiccio delle fonti rinnovabili e ribadisce il diniego assoluto al nucleare. Le norme approvate dalla giunta regionale mirano, infatti, a disciplinare in particolare la progettazione, l'autorizzazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L'obiettivo, come ha precisato anche l'assessore alle attività produttive Erminio Restaino, è di assicurare a tutti i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili pari condizioni di esercizio. Tutto questo accompagnato da una maggiore semplificazione burocratica. Le nuove regole, infatti, prevedono una semplice comunicazione per chi voglia incrementare l'efficienza energetica dei propri impianti, installando singoli generatori eolici o impianti solari termici o fotovoltaici sui tetti. E’ richiesta, invece, l'autorizzazione unica regionale per la realizzazione d’impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica con potenza superiore a 1000 kW, per i solari termodinamici, per i fotovoltaici con potenza superiore a 1000kW, per gli idroelettrici con potenza elettrica superiore a 250kW e per quelli per la produzione di energia elettrica da biomasse con potenza elettrica superiore a 999 kWe. La Denuncia di Inizio Attività (DIA) è obbligatoria per gli impianti eolici, fotovoltaici, da biomasse e idroelettrici che non superino i precedenti limiti, per i fotovoltaici per autoconsumo, per il rifacimento d’impianti fotovoltaici ed eolici esistenti che non comportino variazioni della potenza e per le varianti non sostanziali ai progetti approvati. Per Restaino il Pier è un’opportunità da cogliere al fine d’incentivare lo sviluppo economico regionale; le proiezioni di investimenti, infatti, nell’ambito delle fonti rinnovabili per i prossimi anni sarebbero di oltre 5 miliardi di euro. Il presidente De Filippo ha ribadito l’importanza dell’innovazione tecnologica e dell’aggregazione consortile delle imprese che vorranno cogliere le opportunità messe in campo con le nuove linee guida, oltre che la necessità di trasparenza amministrativa delle procedure. Per il presidente della regione l’intera programmazione del comparto energetico ruota intorno ad alcuni pilastri importanti di riferimento: riduzione dei consumi energetici, incremento della produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili e costituzione di un distretto energetico in Val d’Agri. Restano comunque alcuni dubbi che le oltre quattro ore di dibattito non hanno dissipato. Il piano energetico a regime dovrebbe produrre 5823 MkW di energia a fronte di un fabbisogno regionale nei prossimi venti anni di soli 1510MkW; cosa si cela dietro questo surplus? Come gestirlo? Altro problema, non di poco conto, è la struttura della rete energetica; sarà in grado di supportare questo fiume energetico che sta invadere la rete regionale? Per ultimo, ma non per importanza: come si può gestire un piano energetico ambientale senza un piano della qualità dell’aria, tuttora assente in Basilicata?

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.57 15/01/2011