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Attualmente redattore del mensile Mistero

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Rassegna stampa

 

Notizie ANSA

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Annus horribilis della Basilicata N.29 12/06/2010

Il 2009 è stato per la Basilicata un anno di grave crisi dopo un 2007 di rallentamento e un 2008 di recessione. E' quanto emerge dal Rapporto annuale sull'economia presentato a Potenza dal direttore della filiale del capoluogo della Banca d'Italia Francesco Occhinegro. Le cifre che racchiudono la drammatica situazione economica della Basilicata non lasciano spazio a interpretazioni. Cinque punti percentuali persi sul prodotto interno lordo, in linea per altro rispetto alla percentuale nazionale, esportazioni diminuite del 22,5 % e ben 5.200 posti di lavoro persi (- 2,7% rispetto al 2008). Il 5,1% dei nuovi disoccupati sono uomini, l’8,3% ha meno di 35 anni ed il 9,2% proviene dal mondo dell’industria. A questo bisogna aggiungere circa 5 mila unità lavorative che hanno beneficiato della cassa integrazione. La crisi è entrata prepotentemente nelle case dei lucani coinvolgendo in pieno il loro potere d’acquisto. Il dato nuovo, infatti, è la crisi degli acquisti alimentari dei piccoli esercizi commerciali, mentre tiene ancora la grande distribuzione grazie alla possibilità di diversificare i prezzi e offrire sconti sui prodotti. Oltre 5 mila sono, invece, gli addetti del settore edile mandati a casa negli tre mesi. Due le note positive. La prima riguarda la produzione industriale che, sebbene in calo, ha avuto una flessione inferiore alla media nazionale. Il comparto del mobile imbottito ha segnato il passo con un calo del fatturato dal 30 al 50 % nella sola provincia di Matera. L’altro settore che ha mostrato di resistere alla crisi è quello del turismo. Dopo la forte espansione del 2008 (+ 4%), ha mantenuto il segno positivo anche nel 2009, sebbene con un forte rallentamento. Le presenze dei turisti sono aumentate dell’1,4%. Sono diminuite, invece, le presenze di turisti stranieri (- 8,4% rispetto al 2008) ma in compenso sono aumentati i flussi turistici provenienti dall’Italia. In questo quadro sconcertante bisogna aggiungere un altro fattore di criticità che incide profondamente ed è la restrizione dell’erogazione del credito da parte degli istituti bancari. Uno scenario incerto, quindi, quello che si prospetta per il secondo semestre del 2010 e ancora di più per il 2011. La ripresa economica, faticosa e graduale, potrebbe passare attraverso due direttrici. La prima è l’immediata esecuzione dei Piani di sviluppo industriale, prorogati dalla giunta regionale al 6 luglio, con i quali si dovrebbe procedere alla reindustrializzazione degli stabilimenti dell’ex Lucana Calzature, Panasonic, Standartela, ex Filatura di Vitalba e Misterday. L’altra opportunità sarebbe lo sfruttamento massiccio e sistematico dei fondi strutturali europei 2007-2013. Piccoli spiragli di luce o d’illusione?

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.29 12/06/2010