Giovedì, 28 Marzo 2024

Basilicatanet e lo strano caso dell'informazione regionale - Giuseppe Balena

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Basilicatanet e lo strano caso dell'informazione regionale

Qualcuno inizia a parlare d’informazione istituzionale controllata. Esiste una Pravda lucana? La Pravda (in russo significa “verità”) è stato il giornale del partito comunista sovietico e in quanto tale era la voce ufficiale del governo sovietico. Forse non siamo propriamente ai livelli della “fredda” comunicazione politica russa, ma qualche disfunzione esiste, come fa rilevare l’ingegnere Filippo Massaro, attento e scrupoloso osservatore della politica regionale lucana, nonché curatore del sito internet del Csail, acronimo di “Comitato Sviluppo Aree Interne Lucane”. Proprio lo stesso Massaro sta conducendo una battaglia legale per una dichiarazione del governatore De Filippo pubblicata sul portale internet istituzionale Basilicatanet durante la campagna elettorale per i referendum del giugno dello scorso anno. Basilicatanet è il portale di riferimento dell’ente regionale, dove giornalmente sono battute le news del territorio e in generale le informazioni amministrative. Questo spazio web è, però, solo uno degli innumerevoli strumenti a disposizione della Regione Basilicata per fare “informazione”. Le virgolette sono quantomeno d’obbligo. L’ente istituzionale, infatti, ha nelle sue mani una testata giornalistica a tutti gli effetti: un’anomalia tutta lucana. L’Agcom (Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni) con delibera n.185/11/CSP del 6 luglio scorso ha accolto la segnalazione del Csail sulla violazione dell’art. 9 della legge 200/28 da parte della Regione Basilicata durante la campagna elettorale per i referendum del 12 e 13 giugno. L’organo di controllo regionale ha così ordinato alla Regione Basilicata di pubblicare sul proprio sito web per la durata di quindici giorni un messaggio contenente la delibera stessa. In queste ultime settimane, invece, il Corecom Basilicata al quale l’Agcom aveva trasmesso la segnalazione al fine di procedere ai conseguenti accertamenti istruttori si è così espresso: “pur auspicando per il futuro un atteggiamento più prudenziale da parte dell’amministrazione, la fattispecie si inquadra in un’area grigia in cui non può comunque ritenersi nettamente travalicato il limite imposto dalla regolamentazione”. Solo un escamotage tecnico, vale a dire la distinzione tra sito istituzionale della regione e il cosiddetto portale d’informazione regionale (distinzione non a caso avvenuta proprio di recente), ha salvato la Regione Basilicata dalla sanzione dell’Agcom. Intanto recentemente il Tar del Lazio ha annullato la delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La sentenza è stata adottata a seguito del ricorso presentato dall’ufficio legale della stessa regione che evidenziava in primo luogo come la decisione fosse stata assunta in assenza di contraddittorio con la regione stessa (la norma prevede che debbano essere “contestati i fatti, sentiti gli interessati e acquisite eventuali controdeduzioni); in secondo luogo la pubblicazione contestata non sarebbe avvenuta sul sito istituzionale della Regione (www.regione.basilicata.it), ma sul portale territoriale (www.basilicatanet.it), così distinti solo dal 22 luglio del 2010. Il Tar, in sostanza, ha rigettato il provvedimento dell’Agcom non entrando nel merito solo per una questione procedurale. Per il Csail il provvedimento dell’Agcom, andando oltre la vicenda segnalata, rappresenta un monito rivolto direttamente alla direzione responsabile di Basilicatanet e indirettamente al presidente della giunta. Infatti - secondo Massaro - non si può gestire il sito d’informazione istituzionale, come sta accadendo dalla nomina del nuovo direttore responsabile, con i criteri della discrezionalità, della censura delle voci di critica e consentendo ad alcuni esponenti politici la pubblicazione di interventi lunghissimi, mentre ad altri solo dieci righe o è addirittura negata; nascondendo poi, per esempio, la decisione della giunta di applicare i ticket sanitari o la conferma dei direttori generali delle aziende sanitarie. Allora ritorna alla mente un detto popolare utilizzato nei confronti del famoso giornale russo: ”Nella verità non ci sono notizie e nelle notizie non c'è verità”.

Pubblicato sul settimanale L'Altravoce N. 1 12/05/2012