Giornalista iscritto all'Albo Nazionale dal 2012
Attualmente redattore del mensile Mistero
rivista dell'omonima trasmissione televisiva di Italia Uno
Per contatti e richiedere la presentazione dei libri mail: g.balena@libero.it
«Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo». I passi biblici del libro di Apocalisse sono per loro natura ermetici e allo stesso tempo affascinati, ma in questo testé citato, in particolare, viene evidenziata la figura dell’arcangelo Michele; oltre all’aspetto prettamente religioso egli cela numerosi aspetti simbolici interessanti.
San Michele, in latino “Quis ut Deus?” ossia “Chi è come Dio?”, è un arcangelo riconosciuto come tale nell'Ebraismo, nel Cristianesimo e anche nell'Islam. La parola arcangelo deriva dal greco ed è composta da àrchein che significa comandare e da ànghelos che significa invece messaggero. Quindi gli arcangeli sono gerarchicamente e comandano sugli altri angeli. Nell'antica tradizione di origine giudaica gli arcangeli erano in numero di sette.
L'arcangelo Michele è di gran lunga il più noto perché secondo la tradizione era colui che aveva guidato le milizie angeliche nella lotta contro gli angeli ribelli capitanti da Lucifero. Quest'ultimo si era ribellato a Dio sostenendo di potersi paragonare a lui, ma l'arcangelo era intervenuto gridando: "Chi è come Dio?". Questo grido di battaglia che in antico ebraico si pronuncia "Mi ka El" è divenuto il nome proprio dell'arcangelo. Da qui viene anche l'appellativo di arcangelo guerriero: San Michele, infatti, viene spesso raffigurato bardato con un’armatura e munito di lancia o di spada nell'atto di uccidere un drago o una figura simil umana rappresentativa del diavolo.
Il culto religioso
Per la chiesa cattolica la solennità liturgica dei tre arcangeli (Michele, Gabriele e Raffaele) ricorre il 29 settembre. San Michele, in particolare, si festeggia anche in altre date come per esempio l'8 novembre, l'8 maggio, il 6 settembre, il 16 ottobre e la seconda domenica dopo Pasqua.
Egli è il patrono di numerose città e paesi ed è protettore anche del popolo Ebraico, custode della chiesa cattolica, protettore degli infermi e dei paramedici, delle forze dell’ordine, dei paracadutisti, dei radiologi e dei droghieri e di tutti coloro che usano bilance, come farmacisti, pasticcieri e merciai.
Il suo culto è molto diffuso e antichissimo.
Esiste una linea sacra che collega tutti i luoghi di culto più importanti dedicati a San Michele nota anche come Ley Line di San Michele; questa linea è composta dai seguenti santuari: Skellig Michael in Irlanda, St. Michael Mount in Cornovaglia, Mont Saint Michel in Normandia, la Sacra di San Michele in Val di Susa, San Michele a Monte Sant’Angelo in Puglia, il monastero di San Michele sull’Isola di Simi in Grecia e il monastero di Monte Carmelo in Israele. Oltre a trovarsi lungo la stessa linea retta immaginaria tre di questi luoghi sono anche equidistanti l’uno dall’altro: si tratta di Mont Saint Michel in Francia, della Sacra di San Michele in val di Susa e del santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano.
La Ley Line di San Michele è anche detta Ley Line del Drago e, tra le altre cose, i santuari presenti su questa linea sono perfettamente allineati con il tramonto del sole nel giorno del solstizio d’estate.
Fin dall’antichità il culto di San Michele o è stato studiato da molteplici punti di vista, seguendo suggestioni che spesso trascendevano la religione e il valore spirituale dei luoghi di devozione e forniscono interessanti spunti con una marcata valenza simbolica.
Aspetti simbolici
La figura di San Michele, in effetti, raccoglie in sé molti elementi e aspetti simbolici di altri culti che hanno preceduto il Cristianesimo, in particolare, per esempio, con la rappresentazione mitologica di Ercole/Eracle, di Mercurio/Hermes e del Mitra dei Persiani, il cui culto è stato ampiamente diffuso poi anche nell’impero romano fino al III-IV secolo d.C.
Michele, come detto, è menzionato nell'ultimo libro del Nuovo Testamento, l'Apocalisse di Giovanni, dopo la prima guerra in paradiso. Un tempo insieme a Lucifero guidavano le milizie divine ed erano considerati gli angeli più forti, coraggiosi e i più vicini a Dio. Dopo il tradimento di Lucifero la perfezione rappresentata da questi due angeli venne spezzata e divennero acerrimi nemici. Nell’immaginario l’arcangelo è impegnato nella guerra contro il suo antico fratello come ragione ontologica della sua stessa esistenza, scacciandolo dal cielo, perseguitandolo attraverso i millenni e difendendo l’umanità dalle sue insidie e dalle sue tentazioni. Da allora Michele è divenuto il punitore di tutti coloro i quali si innalzano contro Dio.
Secondo la profezia biblica, alla fine dei giorni, San Michele squillerà la tromba annunziatrice del gran giudizio finale quando il regno dei cieli verrà riconsegnato da Gesù Cristo a Dio Padre per l'eternità.
Gli elementi iconografici caratteristici sono rivelatori del significato simbolico, tra questi, per esempio, ritroviamo l’armatura con la lancia o più comunemente con una spada con le quali trafigge il diavolo. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime (psicostasia), particolare questo che deriva dalla tradizione islamica (a sua volta derivante dalla mitologia egizia e persiana), ma che non ha nessun fondamento nelle scritture cristiane o nella tradizione cristiana. A volte ritroviamo nella stessa rappresentazione anche la figura di Satana che di nascosto cerca di abbassare il piatto della bilancia nell'intento di aggiudicarsi l'anima in maniera fraudolenta. Sempre in questo contesto iconografico alcune volte è possibile scorgere una bestia immonda che divora i dannati.
L'iconografia bizantina predilige, invece, l'immagine dell'arcangelo in abiti da dignitario di corte (con il cosiddetto loron) rispetto a quella del guerriero che combatte il demonio o che pesa le anime, adottata invece maggiormente in Occidente.
Secondo vari studiosi, tra cui lo scrittore scozzese Robert J. Stewart, San Michele e San Giorgio hanno ereditato l'immagine dell'eroe radioso che uccide una creatura mostruosa (con le sembianze del drago o del diavolo), parte della fase solare del mito della creazione il cui prototipo fu il dio babilonese Marduk: «In epoca ellenistica l'equinozio autunnale, come quello primaverile, era consacrato a Mitra-Sole considerato demiurgo e cosmocrator, signore e animatore del cosmo, la cui funzione era simboleggiata da una sfera che teneva in mano; ma anche mediatore cosmico e dunque, per tanti aspetti, analogo a Hermes-Mercurio. […] Molte funzioni equinoziali e mediatrici di Mitra-Sole-Hermes vennero ereditate da San Michele, la cui festa cade in Occidente nel periodo subito successivo all'equinozio».
A partire dal periodo longobardo la figura è stata identificata e sovrapposta con il dio germanico Odino e per il mondo pastorale e agricolo dell'Italia centro-meridionale finì per assimilare elementi del culto di Ercole. Questo, infatti, era il guerriero per eccellenza: vestito di una pelle di leone e armato di una potente clava veniva spesso raffigurato nell'atto di uccidere un mostro ossia l'Idra di Lerna in una delle sue più celebri "fatiche".
Spesso il culto di San Michele si intreccia con quello della Vergine Maria. Entrambi combattono contro il demonio ed entrambi sono rappresentati mentre lo schiacciano sotto i loro piedi. Entrambi, soprattutto, sono protettori dell’umanità contro le sue lusinghe e custodi del gregge di Dio contro il male. In tale prospettiva l’Arcangelo Michele simbolicamente aiuta l’uomo a sviluppare l’intelligenza, ma è anche colui che cerca di risvegliare il pensiero cosciente e la via del cuore per combattere l’egoismo di tipo materialistico.
Alcuni elementi tipici dell’iconografia ci aiutano a decodificare la valenza simbolica della figura dell’arcangelo. La spada è, in primo luogo, il simbolo della condizione militare e della sua virtù. Nella tradizione cristiana la spada è l’arma nobile che appartiene ai cavalieri e agli eroi. In quanto guerriero di Dio e vincitore delle potenze infernali, l’arcangelo Michele ha spesso una spada fiammeggiante. Si tratta della “fiamma della spada folgorante” posta, come descritto nei passi di Genesi, a guardia dell’Eden.
Vi è poi la bilancia ossia il simbolo dell'essenza stessa dell'equilibrio raggiunto alla fine del cammino di lotta di Michele. La bilancia è in generale il simbolo della giustizia e del retto comportamento. Egli, quindi, rappresenta l'equilibrio che deve essere trovato tra il bene e il male e più in generale tra una dimensione materiale e quella spiritale, tra la terra e il cielo ossia proprio i luoghi dove si combatte la disputa. La bilancia e la spada sono simboli complementari e indicano la giustizia che si coniuga con la verità.
Risulta illuminante l’analisi simbolica proposta dall’esoterista Rudolf Steiner: «I veri pensatori sono coloro che servono Michele, che essi considerano come il reggitore del pensiero cosmico. Michele infatti libera i pensieri dal giogo del cervello e gli apre il mondo del cuore… In lui l’immagine del mondo diviene rivelazione piena di saggezza che svela l’intelletto del mondo quale divina azione universale. In questa azione universale, vive la sollecitudine del Cristo per l’umanità; mediante la rivelazione universale di Michele, tale sollecitudine può così rivelarsi al cuore degli uomini».
«La nostra opera è la conversione e la trasformazione di un essere in un altro essere, di una cosa in un’altra cosa, dalla debolezza alla forza, dal corporeo allo spirituale». Questi enigmatici versi di Nicolas Flamel sono riportati in un antico testo di alchimia; ma cos’è questa oscura pratica?
Il termine alchimia è spesso abusato ed è entrato forse impropriamente nel linguaggio comune. Deriverebbe dal termine arabo al-khīmiyya composto dall'articolo determinativo “al- “e dalla parola “kīmiyya” che significa chimica che a sua volta sembrerebbe discendere dal termine greco khymeia (χυμεία) che significa fondere, colare insieme, saldare, allegare. Un'altra ipotesi etimologia collega la parola con l’espressione “Al Kemi” che farebbe riferimento al termine locale con il quale il popolo del Nilo chiamava la loro terra (ossia Kemi).
Il vocabolo potrebbe anche derivare da kim-iya ossia un’espressione del lessico cinese che significa “succo per fare l'oro”.
Che cos’è l’alchimia
L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico collegato attraverso un linguaggio codificato a svariate discipline come la chimica, la fisica, l'astrologia, la metallurgia e la medicina ma che ha codificato numerose tracce, per esempio, anche nella storia dell'arte.
Il pensiero alchemico è altresì considerato da molti il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.
Diversi sono gli obiettivi che si proponevano gli alchimisti: conquistare l'onniscienza, ovvero raggiungere il massimo della conoscenza in tutti i campi della scienza; creare la panacea universale, ossia un rimedio per curare tutte le malattie e generare e prolungare indefinitamente la vita; la trasmutazione delle sostanze e dei metalli per la realizzazione ultima della pietra filosofale.
Dal punto di vista simbolico e concettuale invece l'alchimia implica un'esperienza di crescita e un processo di liberazione e maturazione intima e spirituale. In quest'ottica la scienza alchemica rappresenta un sistema di conoscenze metafisiche e filosofiche, assumendo connotati mistici e soteriologici, nel senso che i processi e i simboli, oltre al significato materiale relativo alla trasformazione fisica, possiedono un significato interiore relativo proprio allo sviluppo interiore.
Dal punto di vista materiale l'alchimia è una scienza esoterica il cui primo fine in passato era trasformare il piombo, ovvero ciò che è negativo, in oro ovvero ciò che è positivo. La trasmutazione dei metalli di base in oro (si parla in tal caso ad esempio della pietra filosofale, grande elisir, quintessenza, pietra dei filosofi o tintura rossa) simboleggia il tentativo di arrivare alla perfezione e superare gli ultimi confini dell'esistenza. Gli alchimisti credevano che l'intero universo stesse tendendo verso uno stato di perfezione e l'oro, per la sua intrinseca natura di incorruttibilità, era considerato la sostanza che più si avvicinava alla perfezione.
L'obiettivo principale dell’opus alchemicum è ottenere la pietra filosofale mediante sette procedimenti divisi in quattro operazioni: Putrefazione, Calcinazione, Distillazione e Sublimazione e tre fasi ossia Soluzione, Coagulazione e Tintura. Attraverso queste operazioni la "materia prima", mescolata con lo zolfo e il mercurio e scaldata nella fornace (atanor) si trasformerebbe gradualmente passando attraverso vari stadi contraddistinti dal colore assunto dalla materia durante la trasmutazione.
Nel linguaggio simbolico alchemico esistono due essenze primordiali considerate nel quadro di un sistema dualistico che ritiene qualsiasi materiale come miscela di questi due componenti, vale a dire un elemento "in combustione" (zolfo ) e uno "volatile" (mercurio ).
I tre stadi fondamentali sono: Nigredo o opera al nero in cui la materia si dissolve putrefacendosi; Albedo o opera al bianco durante la quale la sostanza si purifica sublimandosi; Rubedo o opera al rosso che rappresenta lo stadio in cui si ricompone fissandosi.
Gli antichi testi alchemici
Come si può notare, dunque, la pratica alchemica sebbene concreta comprende in sé molti elementi simbolici che nel corso dei secoli sono stati sapientemente trasmessi o spesso celati in numerosi testi anch’essi però non di facile approccio. Tale tradizione parte da molto lontano.
La leggenda vuole che il fondatore dell'alchimia egiziana fosse il dio Thot chiamato dai Greci Ermes-Thoth o Ermes il tre volte grande (Ermete Trismegisto). Thot avrebbe scritto i quarantadue libri della conoscenza coprendendo tutti i campi dello scibile, tra cui anche l'alchimia. Il suo simbolo rappresentativo era il caduceo che divenne poi uno dei principali emblemi alchemici. La Tavola di Smeraldo, nota solamente attraverso traduzioni greche e arabe, è considerata la base per la pratica e la filosofia alchemica occidentale. Il testo era inciso su una lastra di smeraldo ed è stata tradotta dall'arabo al latino nel 1250. Esso apparve per la prima volta in versione stampata nel “De Alchemia” di Johannes Patricius nel 1541.
Tra le prime figure ad avere prodotto testi alchemici troviamo anche una donna. Si tratta di Maria la Giudea, anche conosciuta come Maria Prophetissima, Miriam la Profetessa o Maria d'Alessandria: filosofa e alchimista che si ritiene sia vissuta nei territori dell'Impero Romano orientale, probabilmente ad Alessandria d'Egitto, tra il primo ed il terzo secolo d.C. A lei viene attribuita l'invenzione di diversi apparati chimici e alchemici e viene considerata la prima alchimista esistita realmente. Gli alchimisti successivi credevano che Maria fosse in realtà Miriam, sorella di Mosè e del profeta Aronne. Maria scrisse diversi libri di alchimia sebbene nessuno dei suoi lavori sia sopravvissuto nella loro forma originale, i suoi insegnamenti sono stati citati doviziosamente da diversi autori ermetici successivi. Lo scritto principale che è sopravvissuto è un estratto fatto da un anonimo filosofo cristiano chiamato “Il dialogo fra Maria e Aros sul magistero di Hermes” in cui sono descritte e definite molte operazioni che diventeranno in seguito la base della pratica alchemica, come la leukosis (sbiancamento o macinazione) e la xanthosis (ingiallimento o calcinazione).
Diversi aforismi ermetici sono stati attribuiti proprio a Maria Profetessa, in particolare quelli che avevano come oggetto l'unione degli opposti ossia dell’elemento maschile e femminile per raggiungere un terzo elemento. Tra i suoi motti più celebri, infatti, è possibile ricordare quello ermetico che recitava: «L'Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l'Unità».
La tradizione alchemica codificata non è un retaggio culturale solo dell’Occidente ma affonda le sue radici anche in Oriente e in epoche antiche. La Cina in particolare può essere considerata il centro di una tradizione alchemica risalente forse già al IV-III secolo a.C., ma documentata con sicurezza per la prima volta nel Ts'an T'ung Ch'i scritto nel 142 a.C. da Wei Po-Yang sotto forma di commentario all'I-Ching, ossia il “Libro delle Mutazioni”. Egli fonda il processo alchemico delle dottrine dei cinque stati di mutamento, erroneamente chiamati "elementi" (acqua, fuoco, legno, metallo e terra) combinati con il sistema dualistico dei contrari (yin e yang); di questi due il primo è associato alla luna mentre il secondo al sole e dalla loro dinamica si originano gli elementi. Il testo, di non facile interpretazione per le numerose combinazioni e interferenze con le dottrine cosmologiche e magiche, presenta una concezione esoterica molto evoluta.
Ritornando in occidente invece si può riscontrare un aumento della produzione dei testi alchemici a partire dal XV secolo quando lo sviluppo della stampa ne ha permesso la pubblicazione e in alcuni casi anche una diffusione sebbene ancora abbastanza limitata.
Tra questi, per esempio, possiamo citare alcune opere di Arnaldo da Villanova (Valencia o Villeneuve-lès-Maguelone, 1240 – Genova, 1312) che è stato un medico e scrittore catalano di opere a tema religioso. Culturalmente molto vicino al francescanesimo spirituale, è stato un personaggio influente nelle corti europee, consigliere del re d'Aragona, del papa e del re di Sicilia. Subito dopo la sua morte gli è stata riconosciuta fama di alchimista e mago. Gli sono state attribuite molte opere alchemiche tra cui “Flos Florum”, “Epistola Super” e “Lo Specchio dell'Alchimia”; ma tra queste si può citare in particolare il “Rosarium philosophorum” detto anche "Rosario dei filosofi". Il titolo Rosarium farebbe pensare alla simbologia della rosa che dall'antichità e per tutto il Medioevo è stata associata all'idea della perfezione e dell'infinito, ma anche alla custodia in segreto delle conoscenze misteriche. L'opera contiene venti illustrazioni che rappresentano i momenti fondamentali dell'opus alchemica, ossia il procedimento che porta alla creazione della Pietra Filosofale. La complessità simbolica e metaforica che lo caratterizzano rende il Rosarium oscuro e di difficile comprensione almeno per i profani.
Un altro testo alchemico antico è il “Commentarius” attribuito a Raimondo Lullo anche conosciuto come Ramon Llull (Palma di Maiorca, 1232 – Palma di Maiorca, 29 giugno 1316); egli è stato uno scrittore, teologo, astrologo, alchimista, mistico e missionario spagnolo tra i più celebri dell'Europa del tempo. Il corpus lulliano comprende circa 260 opere riconosciute come autografe e 44 forse apocrife: tra queste ultime tutte quelle di argomento alchemico scritte in arabo, in latino e in catalano. Si tratta di opere di filosofia, teologia, mistica, pedagogia, medicina, scienze naturali, fisica e matematica. Tra le opere a carattere alchemico una in particolare è degna di nota: il “Liber de segretis naturae seu de quinta essentia” nel quale sostiene che mentre Dio può esercitare solo il bene, l'uomo può cadere nel male perché dispone solo del fuoco per purificare le cose terrene, ma con l'aiuto dei principi essenziali alchemici e con la fede può realizzare trasmutazioni naturali e tendere al bene. La scelta tra il bene ed il male appartiene al libero arbitrio che pur essendo una conseguenza dell'ignoranza umana è però voluta dalla stessa volontà divina ed è perciò anch'essa un bene. Altra opera alchemica attribuita a Lullo è “Fugax Vitae”, ossia una ricerca interiore seguendo metaforicamente la pietra dura alchemica filosofale (simboleggiata dall'acronimo V.I.T.R.I.O.L. ossia l’acronimo di Visita Interiora Terra Rectifficando Invenium Occultum Lapidem che tradotto significa in “Visita l'interno della terra, operando con rettitudine troverai la pietra nascosta).
Come abbiamo visto in apertura un autore a cui tradizionalmente viene attribuita la paternità di testi alchemici antichi è Nicolas Flamel (Pontoise, 1330 – Parigi, 22 marzo 1418). Egli è considerato forse l’ultimo degli alchimisti della scienza antica e in particolare si potrebbe citare la traduzione del mitico libro di “Abramo l'ebreo” acquistato dallo stesso Flamel nel 1357 e contenente i segreti per la costruzione della pietra dei filosofi. Dopo la sua morte il suo nome è stato collegato alla leggenda della pietra filosofale a causa di una serie di opere alchemiche pubblicate nel XVII secolo e a lui attribuite, ma considerate apocrife. Da qui poi deriverebbe la leggenda di Flamel alchimista eccelso che secondo alcuni sarebbe riuscito a ottenere la pietra filosofale e l'immortalità.
Con Flamel si chiude il ciclo degli alchimisti classici e da quel momento, a partire poi in particolare dal XVII scolo, l’arte misteriosa cerca faticosamente di convivere con la modernità e con i fiumi d’inchiostro sono stati versati sull’argomento, sdoganando di fatto la misteriosa pratica anche fuori dai circoli esoterici e ristretti.
Dice Carl Gustav Jung nel 1944 nella sua poderosa opera dal tiolo “Psicologia e alchimia”: «È sicuro e al di là di ogni dubbio che una vera tintura o un oro artificiale non furono mai prodotti durante i molti secoli di seria e tenace applicazione. Ci sembra quindi lecito chiedere: che cosa ha indotto gli antichi alchimisti a proseguire indefessamente nel loro lavoro, oppure - come dicevano - a "operare", e scrivere tutti quei trattati sull'arte "divina", se tutta la loro impresa era irrimediabilmente disperata?». Lo stesso Jung può essere considerato un moderno alchimista; allora qual è il confine tra la mistificazione calcolata e il mistero custodito nei secoli?
2 luglio 2016. Nei meandri oscuri e sconfinati della rete faceva la sua comparsa un utente anonimo con uno strano nome altisonante: "FBI Anon"; nei primi post si descriveva come "analista e stratega di alto livello" e affermava di avere "una conoscenza intima del funzionamento interno del caso Clinton". La sua attività online si era indirizzata da subito nella diffusione di notizie spesso tendenziose riguardanti le indagini sulla Clinton Foundation e addirittura sull’arresto di Hillary Clinton se Trump fosse diventato presidente.
Nello stesso periodo un'altra figura identificata con il nickname "HLI Anon" (ossia High Level Insider Anon) ospitava lunghe sessioni di Q&A (domande e risposte), spiegando nei dettagli varie teorie complottiste tra cui una in particolare che sosteneva che la principessa Diana fosse stata uccisa dopo aver tentato di opporsi ad alcune pratiche illegali delle élite mondiali.
Poco dopo le elezioni americane del 2016 due utenti anonimi noti come "CIA Anon" e "CIA Intern" dichiararono di essere funzionari di alto rango della CIA, mentre alla fine di agosto 2017 un altro account denominato "WH Insider Anon" attirò l’attenzione degli altri utenti annunciando che qualcosa "stava per accadere".
Una persona identificata come “Q Clearance Patriot” apparve per la prima volta sulla bacheca di 4Chan (una piattaforma per la pubblicazione di immagini nota per i suoi meme grotteschi) il 28 ottobre 2017 pubblicando messaggi in un thread intitolato “Calm Before the Storm” (La calma prima della tempesta) in riferimento a una criptica affermazione di Trump durante un raduno di leader militari americani a cui era intervenuto.
Sembrava un’oscura e pittoresca guerra di spie, ma in realtà era l’origine di QAnon: un movimento molto discusso e per alcuni versi molto enigmatico. Solo un gioco online o un progetto organizzato a tavolino di ben altro livello?
Le origini
Quando si parla di QAnon spesso i commentatori fanno riferimento a una nuova e complessa teoria del complotto di estrema destra secondo la quale esisterebbe un'ipotetica trama segreta organizzata da un presunto Deep State (ossia i cosiddetti "poteri forti") contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi sostenitori, i quali avrebbero all'opposto assunto il potere con l'obiettivo di scardinare il Nuovo Ordine mondiale, considerato colluso con reti di pedofilia a livello globale dedite anche all’esercizio di cruente pratiche sataniste e in generale avente come obiettivo il dominio mondiale. L'essenza della cospirazione sarebbe basata sull’esistenza della cosiddetta “cabala”, ossia una congrega mondiale di pedofili che adorerebbe Satana e che praticamente governerebbe il mondo controllando ogni cosa e in particolare i politici e i media, ma anche il mondo di Hollywood; questa congrega avrebbe continuato a imperare nel mondo se non fosse stato per l'elezione del presidente Donald Trump.
Tutto il movimento si identifica, rifacendosi a primi utenti anonimi iniziatori, con la lettera Q che farebbe riferimento alla cosiddetta “Q clearance” ossia al presunto livello massimo di autorizzazione per l'accesso alle fonti top secret del governo americano che in realtà sarebbe utilizzato solo dal dipartimento dell'energia degli Stati Uniti. “Anon” invece sarebbe l’abbreviazione di “anonymous” (anonimo) e su 4Chan viene usato spesso, per esempio, in account come FBIAnon o CIAAnon da chi sostiene di avere (presunte) informazioni confidenziali su vari argomenti da condividere con gli altri utenti.
Q si è concentrato inizialmente soprattutto sui presunti e imminenti arresti di Barack Obama, George Soros e altri personaggi pubblici di spicco. La stessa sorte sarebbe poi toccata anche a molti attori liberal di Hollywood, a politici democratici e a funzionari di alto rango accusati di essere coinvolti in un'organizzazione internazionale di traffico di minori.
Nei meandri di QAnon
Ci sono state molte speculazioni per svelare l'identità dell'utente Q: alcuni pensano si tratti di un ufficiale dell'intelligence militare o lo stesso Donald Trump, altri invece avanzano l'ipotesi che sia in realtà un gioco di realtà alternativa sul modello di Cicada 3301. Poiché il sito 4Chan permette l’anonimato degli utenti è possibile che numerose persone abbiano utilizzato il nickname Q per postare contenuti sul forum. Si è ipotizzato anche che sia stato ispirato dal libro “Q” e dal personaggio di Luther Blissett, pseudonimo collettivo che nel corso degli anni Novanta è stato usato da persone di sinistra e anarchici per organizzare scherzi, stratagemmi mediatici e bufale.
Dopo i primi post dell’utente Q pian piano si è strutturato un vero e proprio movimento prima solo online ma poi formato anche da sostenitori che hanno iniziato a fare manifestazioni per strada. I seguaci di QAnon si definiscono Anons e si pongono l'obiettivo di fare ricerche a partire dagli indizi (drop) rivelati da proprio da Q e quindi divulgare informazioni considerate classificate per "risvegliare" altre persone.
I sostenitori di QAnon usano inoltre una serie di parole chiave per riconoscersi. Tra queste, per esempio, l'hashtag #WWG1WGA che sarebbe l’acronimo del motto in inglese ”Where We Go One, We Go All” ossia “Tutti per uno, uno per tutti”. Altri slogan sono “The Storm” (la tempesta) e “The Great Awakening” (il grande risveglio).
I suoi sostenitori sono diffusi in molti paesi europei, tra cui anche l'Italia, con decine di migliaia di utenti che seguono i canali social legati a QAnon.
Un altro riferimento molto comune è legato all’immagine del coniglio bianco e alla frase del film Matrix "vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio" (citazione originaria al romanzo “Alice nel paese delle meraviglie”), come richiamo alla ferma credenza che le reti internazionali di pedofili terrebbero segregati in tunnel sotterranei di tutto il mondo milioni di bambini; l'immagine invece del coniglio bianco con un orologio sarebbe indicativo della convinzione che per il Deep State il tempo sia ormai giunto al termine. Ispirato al film Matrix è anche il riferimento alla "pillola rossa" (redpill) con la quale nella pellicola il protagonista si risveglia nel mondo vero dove gli esseri umani sono tenuti in schiavitù così come analogamente QAnon sostiene la necessità di risvegliare le persone tenute dormienti dal Deep State e rese incapaci di comprendere l'occulta trama di potere che regge il mondo. Le persone risvegliate e attivamente impegnate nella promozione di QAnon sono definite “patriots” ossia patrioti.
Il cuore delle teorie
Il punto chiave fondante di questo movimento riguarda la teoria che l'ultimo presidente leale agli Stati Uniti sia stato John Fitzgerald Kennedy, ucciso da esponenti proprio del Deep State. Da allora la presidenza americana sarebbe caduta nelle mani degli esponenti del Nuovo Ordine Mondiale. Un manipolo di esponenti dell'esercito americano, tra i cui i Navy Seals, sarebbero rimasti leali alla memoria di Kennedy e avrebbero adottato un giuramento di lealtà ai valori degli Stati Uniti con l'obiettivo di rovesciare il Deep State. Secondo QAnon il figlio di JFK, John Fitzgerald Kennedy Jr., non sarebbe veramente morto, ma ne sarebbe stato simulato l'incidente allo scopo di metterlo al sicuro e condurlo in futuro alla guida della fazione lealista. Il risultato di questa operazione sarà l'insediamento di JFK Jr. come nuovo presidente degli Stati Uniti e generare un grande risveglio globale. Diversi seguaci di QAnon hanno adottato la teoria di Kennedy e sono convinti che un uomo di Pittsburgh di nome Vincent Fusca sia in realtà lo stesso Kennedy Jr. sotto mentite spoglie e che sarà il protagonista della campagna per la rielezione del 2020 di Donald Trump.
Successivamente i post pubblicati online da Q sono diventati sempre più criptici e vaghi e sono sempre accompagnati da stringhe di numeri e lettere considerati messaggi in codice.
Il 30 maggio 2019 in una nota del bollettino dell'FBI ha identificato il movimento di QAnon come una minaccia di terrorismo interno. Il rapporto cita una serie di arresti legati a QAnon, alcuni dei quali non sono stati ancora resi pubblici. La nota affermava inoltre che «l'FBI valuta che molto probabilmente queste teorie del complotto emergeranno, si diffonderanno e si evolveranno nel moderno scenario dell'informazione, spingendo occasionalmente sia gruppi che singoli estremisti a compiere atti violenti o criminali».
Negli ultimi mesi per la prima volta l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump pubblicamente ha appoggiato le teorie cospirazioniste legate a QAnon. A pochi mesi dalle elezioni, quindi, ha praticamente ammesso di essere a capo della resistenza segreta contro il governo delle élite che comandano il mondo.
Teorie oltre la realtà?
Ci sono poi alcune teorie che sono parte integrante della matrice di QAnon ma che risultano comunque ai confini, se non oltre, il cospirazionismo spinto, come per esempio l'insinuazione secondo cui il cancelliere tedesco Angela Merkel sia la nipote di Adolf Hitler.
Un altro tema ricorrente è che alcune star di Hollywood siano pedofili e molti di loro farebbero uso di una sostanza, l'adrenocromo, in grado di estendere la durata della vita, ossia una sorta di elisir di eterna giovinezza.
I seguaci di QAnon sono soliti considerare ogni attentato terroristico o strage di massa un'operazione di false flag attuata o dal Deep State oppure dai patriot per colpire esponenti del Deep State. I teorici di QAnon hanno anche propagandato il consiglio di bere candeggina industriale (nota come MMS o Miracle Mineral Solution) come "cura miracolosa" per il Covid-19 come in realtà hatto anche il presidente Trump.
L’intera vicenda di QAnon sta subendo una certa involuzione dovuta alla disillusione riveniente dal fallimento delle previsioni fatte online; in diverse occasioni poi lo stesso utente Q ha disconosciuto le sue stesse dichiarazioni e previsioni errate sostenendo che "la disinformazione sia una necessità". Secondo lo psicologo australiano Stephan Lewandowsky Q farebbe uso della negazione plausibile per rafforzare ulteriormente nei suoi credenti l'autorità delle sue affermazioni. Questo, come è chiaro, crea ulteriore confusione ma anche un’aurea mistica intorno all’intera vicenda. Secondo alcuni commentatori politici questo movimento sarebbe una gigantesca operazione organizzata a tavolino dai servizi segreti americani per pilotare l’opinione pubblica.
Rachel Bernstein, esperta di culti e specializzata nella terapia di recupero, ha affermato che QAnnon ha in fondo lo stesso spirito intrinseco dell’appartenenza religiosa: «Ciò che un movimento come QAnon farà, e il motivo per cui divamperà come un incendio, è il fatto di far sentire le persone connesse a qualcosa di importante di cui gli altri sono ancora all'oscuro... Tutti i culti imprimono questa sensazione di essere speciali».