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Attualmente redattore del mensile Mistero

rivista dell'omonima trasmissione televisiva di Italia Uno

 

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Indian bikers: dieci anni on the road N.90 17/09/2011

“Io non vorrei mai essere qualcun altro...”. La filosofia dei biker si può sintetizzare in questa frase pronunciata da Wyatt, capitan America, interpretato da Peter Fonda nel famoso film “Easy rider” del 1969. Essere biker è prima di tutto uno stile di vita. Vivono una vita on-the-road, seguendo una propria filosofia basata sulla fratellanza, il rispetto e la solidarietà che unisce i membri dello stesso gruppo; tutti orgogliosi di indossare i colori che contraddistinguono il proprio club motociclistico. Di questa grande famiglia fanno parte anche gli Indian Bikers MC South Italy – Chapter Nomads di Matera che proprio quest’anno festeggiano i dieci anni di attività delle loro ruote sulla strada. Cuori di metallo, assordanti e tuonanti, nascondono in realtà uno spirito di gruppo e tanta voglia di stare insieme per condividere la passione delle due ruote. Una passione senza età. Nell’autunno del 1991 alcuni ragazzi materni decisero con coraggio e buona dose d’incoscienza di creare un sodalizio bikers che in poco tempo divenne molto numeroso. Nasceva così il “Motorskull”, gruppo antesignano dell’Indian Bikers. Questo free-club, sebbene non fosse un motorcycle club vero e proprio, destò da subito la curiosità e l’interesse dei materani e divenne in poco tempo un punto di riferimento per l’intera regione. Il gruppo, inoltre, finì per attirare l’attenzione dei veri motorcycle club esistenti in tutta la penisola, i quali rimasero favorevolmente impressionati da quel singolare free club del sud, spuntato dal nulla, ma che presenziava ogni raduno, in stretta osservanza allo stile “one per center”. L’origini del nome "One per centers" deriva da un fatto realmente successo nella cittadina di Hollister, in California, il 4 luglio 1947. In quell’occasione la stampa diede ampio spazio a una rissa furibonda scoppiata durante il raduno motociclistico, tanto da indurre l'American Motocyclist Association (A.M.A.) a diffondere una dichiarazione ufficiale dove si affermava che il 99% dei motociclisti erano brave persone. A quel punto molti membri dei vari club, stufi del perbenismo e della gestione bacchettona delle manifestazioni motociclistiche da parte dell'A.M.A., iniziarono a fregiarsi di un piccolo stemma che riportava un "1%" cucito o tatuato in un rombo, dichiarandosi per l'appunto "Onepercenters" e riconoscendosi, di fatto, in maniera provocatoria proprio in quella percentuale residua. Nasceva così il mito dei “terribili” ragazzi in motocicletta che hanno una sola religione: le due ruote e marmitte roboanti. La stessa religione alla quale aderiscono a pieno anche il Club di Matera che nel corso degli anni si è distinto come club madre, essendo stato il più attivo e numeroso. Proprio in occasione della ricorrenza del decimo anniversario dalla fondazione la sezione materana organizzerà il “Party 10° Anniversario Nomads” che si terrà il 24 settembre a Matera presso la sede del Motorcycle Club in Contrada Serra S. Angelo in prossimità della Grotta dei Pipistrelli. I centauri arriveranno da tutta Italia e da alcuni paesi europei. Variegato il parco moto che sarà presente: dalle custom/special alle “bad twin” di Milwakee, dalle mitiche Buell, marchio ormai fuori produzione, alle giapponesi dominatrici del mercato; non mancheranno anche le italianissime Ducati e le nostalgiche Moto Guzzi. A farla da padrone, c’è da scommettere, anche quest’anno saranno, però, le fascinose Harley Davidson, personalizzate nei modi più disparati. Il motto della manifestazione, lo stesso da oltre dieci anni, sarà: “vieni in pace o stai a casa”.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.90 17/09/2011