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Notizie ANSA

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Il palazzetto dello sport o dello spot? N.47 30/10/2010

Succede anche questo. Succede che un palazzetto che dovrebbe essere dello sport, in questo caso il condizionale diventa davvero d’obbligo, diventi invece un palazzetto dello spot elettorale. L’impianto sportivo polifunzionale di Ferrandina, in provincia di Matera, costruito nell’ormai lontano 1994 e costato svariati milioni delle vecchie lire, non solo non è mai entrato in funzione ma è stato per tutti questi anni lo spot elettorale immancabile di tutte le amministrazioni comunali che si sono avvicendate. Da palazzetto dello sport a palazzetto dello spot elettorale. Una classica cattedrale del deserto e forse non a caso la sua struttura ricorda dall’esterno proprio quella di una cattedrale. Percorrendo la strada provinciale Ferrandina Salandra in prossimità del campo sportivo è difficile non notare la mega struttura con fattezze vagamente gotiche. L’impianto sportivo del centro aragonese, infatti, si candidava ad essere uno dei più grandi a livello provinciale tanto che all’epoca della sua costruzione si parlava con insistenza della possibilità di ospitare le gare del campionato di pallavolo femminile della squadra materana che in quel periodo dettava legge con successo a livello sportivo in Europa. Il centro sportivo non è stato mai inaugurato, anzi, come succede spesso non è stato mai completato. Ad un soffio dalla finalizzazione tutto inspiegabilmente si è fermato. Allora passano i mesi e gli anni e una struttura quasi completata va incontro inesorabilmente al degrado e alla furia cieca dei vandali di turno. Gli interni addirittura erano stati corredati dei servizi sanitari, delle docce e dei quadri elettrici. In questi anni per almeno due volte si è provveduto al rifacimento delle vetrate esterne. Nel maggio del 2008 i ragazzi dell’Associazione culturale “U’ cucm” hanno realizzato un video dal titolo emblematico “Il palazzetto dei sogni”, ancora presente su Youtube (visionabile all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=6znm5e_pLeY), ricevendo oltre duemila visite. Il video, accompagnato dalla colonna sonora di Profondo rosso, celebre film di Dario Argento, mostra con chiarezza la situazione precaria della struttura. Preoccupante, infatti, sono le numerose crepe presenti sui muri e al centro della pavimentazione. Crepe, quest’ultime, dovute molto probabilmente ai vuoti del terreno sul quale è stato costruito l’intera struttura. Secondo una prima ricognizione approssimativa servirebbero circa 160 mila euro per renderlo agibile e funzionante. Poco prima dell’ultima crisi amministrativa del comune di Ferrandina che ha portato poi lo stesso al commissariamento, l’Ufficio Tecnico aveva predisposto il bando per l’affidamento in concessione previa realizzazione dei lavori di completamento dell’impianto, prevedendo di fatto le spese a cura del concessionario che avrebbe dovuto poi scomputare le somme esborsate sul canone mensile di locazione. Nel frattempo il progetto di completamento dell’impianto sportivo polivalente è stato ammesso nell’ambito dei POIS (Piano di Offerta Integrata di Servizi) con un finanziamento di 400 milioni di euro. Una pioggia di soldi che sommati agli altri spesi nel corso degli anni sembrano davvero tanti, troppi per una struttura mai entrata in funzione. Un nodo cruciale riguarda poi la gestione economica. In assenza di una consistente domanda di servizi sportivi le spese di gestione per una struttura così grande non sarebbero sopportabili. Come se non bastasse, la struttura è all’interno dell’area del campo sportivo che, secondo le disposizioni ultime del CONI, non risulta avere i requisiti minimi di sicurezza e agibilità. Il palazzetto dei sogni è stato tale e resta tale per intere generazioni di ragazzi che faceva della strada la loro unica palestra per le attività sportive. Palazzetto dei sogni proibiti o degli incubi ben riusciti?

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto N.47 30/10/2010